NAPOLI – Italo Bocchino torna al Secolo d’Italia, il quotidiano della destra, dall’Msi ad Alleanza Nazionale e ora di Silvio Berlusconi. Non torna, però come giornalista, bensì come come direttore editoriale e marketing. Ma la cosa non piace a donna Assunta Almirante e alla figlia dell’ex segretario nazionale del Movimento sociale italiano, che su Facebook ha scritto:
“Il giornale che ha aperto le porte a tanti giovani che sono poi diventati noti giornalisti e che ha avuto direttori come Almirante, Tripodi, Giovannini, Accame in mano a Bocchino! Vergogna! Si vuol forse aprire una porta a Fini? Non si può premiare chi ha contribuito a distruggere il nostro mondo!”
Eppure Bocchino ex vicepresidente di Futuro e Libertà e braccio destro di Gianfranco Fini, in un’intervista a Repubblica ha detto che l’hanno voluto “all’unanimità”:
“Da Gasparri a La Russa, Meloni, Alemanno e Matteoli: una soddisfazione”.
Ma donna Assunta ha lanciato il suo anatema:
“Propongo di non leggere e non aprire la pagina del Secolo d’Italia fino a quando non sarà fatta completa chiarezza! Nel caso in cui verrà confermato credo che sarà opportuno prendere dei provvedimenti”.
Anche l’ex deputato Amedeo Laboccetta ha fatto sentire la sua voce, definendo la scelta “scellerata”.
Per l’ex ministro della Comunicazione, Mario Landolfi, ex ministro della Comunicazione,
“Italo è personaggio divisivo e non di armonia, ma ritengo sia necessario, al punto in cui siamo arrivati, pensare ad una amnistia a destra, altrimenti non capiremo mai quanto è accaduto e quanto dovrà accadere”.