E adesso che farà Berlusconi? Il lodo Alfano, la legge che lo rendeva invulnerabile ai processi, è stata bocciata nel merito e nel metodo. La Corte Costituzionale ha stabilito che lo “scudo” per il presidente del Consiglio era in contrasto con l’articolo 3 della Costituzione, quello che sancisce il principio dell’eguaglianza (il merito) e con l’articolo 138, quello che vuole modifiche alla Costituzione stessa realizzate solo con legge Costituzionale e non ordinaria come era stato fatto per il lodo (il metodo). La differenza non è formale: una legge di modifica costituzionale richiede maggioranze parlamentari che il centro destra non ha nonostante la sua vittoria elettorale.
E adesso che farà Berlusconi? Continuerà a governare. Lo ha detto appena due giorni fa. Impensabili e non dovute sue dimissioni nonostante la bocciatura del lodo sia una sconfitta e un imbarazzo politico. Chiederà una sorta di “giudizio del popolo” opposto e avverso a quello della Corte? Insomma proverà ad andare ad elezioni anticipate? Improbabile. Dovrebbe chiedere alla sua maggioranza di votargli contro e poi affronterebbe una drammatica campagna elettorale dalla quale, insieme alla Lega, probabilmente uscirebbe ancora una volta vincitore. E forse con più voti di quelli raccolti l’ultima volta, forse il 55 per cento. Ma il resto d’Italia, che l’altra volta andò alle urne in ordine sparso, si compatterebbe. Sarebbe alla fine 55 contro 45 per cento, un risultato che in termini di seggi parlamentari paradossalmente toglierebbe qualcosa al centro destra rispetto al vantaggio attuale.
E allora cosa farà Berlusconi? Accetterà il riaprirsi e il ripartire dei due processi a suo carico, quello per corruzione di teste, l’avvocato Mills, e quello sui reati finanziari relativi ai diritti tv di Mediaset? Molto improbabile. Quel che il centro destra ha annunciato che avrebbe fatto in caso di bocciatura del lodo Alfano è la ripresentazione in Parlamento di una legge analoga, facendola lì votare a tambur battente e in sfida evidente con l’ultima sentenza della Corte. Corte Costituzionale che ha la sua sede a cento metri dal Quirinale. Se Bossi vorrà chiamare “il popolo” a manifestare contro la Corte dovrà farlo anche di fatto contro il capo dello Stato e la stessa Costituzione.
Bossi lo farà davvero? Berlusconi vorrà seguirlo su questa strada? Cosa farà adesso davvero Berlusconi in realtà non si sa perchè Berlusconi e il Pdl vivono e sentono questa sentenza come formalmente legittima ma sostanzialmente illegale di fronte alla “legalità” che viene dal voto elettorale. Berlusconi può fare di tutto, è questo il problema.