La Lega: “150 km all’ora in autostrada”

La Lega Nord lancia una proposta che farà sicuramente discutere: alzare i limiti di velo­cità in autostrada da 130 a 150 chilometri all’ora.

Questo bo­nus di 20 km, sarà valido solo nei tratti a tre corsie e dove è ac­ceso l’occhio del tutor, il siste­ma che misura la velocità me­dia. La proposta arriva sotto forma di emendamento dei senatori leghisti al disegno di legge che azzera il livello di al­col nel sangue per i neopaten­tati e che potrebbe introdurre il divieto di fumo per chi è al volante.

In teoria già oggi il codice consente alle società che ge­stiscono le autostrade di alza­re il limite fino ai 150 orari nei tratti meno pericolosi, me­no trafficati e con incidenti in calo negli ultimi cinque anni. Una possibilità, non un obbli­go, introdotta nel 2003 insie­me alla patente a punti e voluta dell’allo­ra ministro Pietro Lunardi ma che finora nes­suno ha colto tra i grandi gruppi del settore come Autostrade per l’Italia e Anas.

Ma cosa cam­bierebbe se nei prossimi gior­ni questa misura dovesse es­sere approvata dalla commis­sione Lavori pubblici del Se­nato? «Le società hanno pau­ra e non si decideranno mai – dice il senatore Roberto Mura che insieme al collega Piergiorgio Stiffoni ha scritto la norma – e allora noi dicia­mo che sono obbligate ad al­zare il limite per legge nei tratti a tre corsie dove c’è il tu­tor». Ciò non comporterà un aumento degli incidenti  stradali «perché i pe­ricoli maggiori ci sono quan­do sulla stessa strada qualcu­no va piano e qualcuno va for­te. Alzando il limite e grazie all’utilizzo dei cruise control, che fissano la velocità di cro­ciera, avremmo un flusso co­stante che fa risparmiare tem­po ed aumentare la sicurezza. Naturalmente garantendo il rispetto dei limiti con il tu­tor».

Se i 150 al­l’ora hanno qualche possibili­tà in più di essere tradotti in pratica è proprio grazie a que­sto sistema di controllo della velocità. A differenza dell’au­tovelox il tutor non perdona: quando è acceso colpisce chi corre troppo, non chi dimen­tica di frenare in tempo pri­ma della macchinetta. Nei tratti dove è in funzione ha ri­dotto gli incidenti del 19% e la mortalità del 51%.

C’è poi un’altra ragione che fa salire le quota­zioni dei 150. Se obbligate per legge, le società che gesti­scono le autostrade non solo non potrebbero rifiutarsi di alzare il limite, ma sarebbero molto più tranquille perché la responsabilità non sarebbe più loro ma dello Stato.

Intanto Giordano Biserni, presidente dell’Associazione amici della polizia stradale, avverte: «Quando si aumenta la velocità aumentano anche gli incidenti, è matematico. I 150 all’ora sono pericolosi e non farebbero nemmeno ri­sparmiare tempo. Con più in­cidenti ci sarebbero anche più code. Se nessun Paese al mondo va in questa direzio­ne ci sarà pure una ragione».

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Lorenzo Briotti