Gli impegni domenicali di Calderoli e La Russa: calcio, Padania e crocerossine. Dichiarazioni insensate dovute al caldo?

Sarà forse la prima ondata di caldo o l’agitazione per una settimana ricca di impegni ma quella di domenica è stata una giornata in cui diversi politici, Calderoli e Le Russa su tutti, hanno dato vita a dichiarazioni e reazioni che con la politica e gli impegni governativi hanno poco a che vedere.

Il minstro per la Semplificazione Roberto Calderoli, mentre tutto il mondo è alle prese con la crisi economica, ha dato il suo personale ingrediente per una ricetta in grado di favorire la ripresa: i calciatori devono prendere meno soldi di stipendio. Ha scoperto l’acqua calda insomma. Non poteva stare zitto, non c’è proprio riuscito, il ministro della difesa Ignazio La russa, che da buon interista ha rispoto piccato: “Calderoli pensi alla Padania che è meglio, lui di calcio non capisce niente”. Detto da La russa è comunque un complimento.

Non finisce mica qui. Sempre lui, l’inossidabile, il tutto so e tutto dico, La Russa, stavolta in buona compagnia assieme a Cecilia Strada, hanno dato vita ad una polemica alquanto futile. Scatenata da chi? Dalla crocerossina che ha “folgorato” il premier Silvio Bedrlusconi.

Cominciamo dalla polemica calcistica.

Il ministro per la Semplificazione roberto Calderoli ha un’idea chiara per sensibilizzare ad una migliore austerità in tempo di crisi: che il calco sia d’esempio.

“E’ giusto che anche il mondo del calcio partecipi ai sacrifici degli italiani di fronte alla crisi”. E’ la proposta che Calderoli nel corso di una conversazione con l’ANSA, rivolge alla Figc e alle società di calcio.

“In vista dei Mondiali faccio appello alla Figc affinché gli eventuali premi che spetteranno ai calciatori vengano ridimensionati rispetto alla crisi – spiega Calderoli – Anzi sarebbe un bel gesto se calciatori e Federcalcio ne devolvessero parte a titolo onorifico”.

“Le società di calcio ridimensionino gli ingaggi dei calciatori tenuto conto che i Cip 6 hanno drogato il mercato. Mentre sugli stipendi dei calciatori non possiamo intervenire, sui Cip 6 sì “, spiega Caderoli.

Il Cip 6 è una delibera del Comitato Interministeriale Prezzi che stabilisce gli incentivi per l’energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e ‘assimilate’. Tra gli impianti che percepiscono gli incentivi sono previste perciò anche le raffinerie.

Calderoli sembra fare riferimento agli imprenditori del settore energetico presenti nel mondo del calcio. Tra questi, in serie A, ci sono la famiglia Moratti proprietaria dell’Inter, la famiglia Sensi proprietaria della Roma e la famiglia Mantovani proprietaria della Sampdoria.

Il Cip6 prevede che chi produce energia elettrica da fonti rinnovabili o assimilate abbia diritto a rivenderla al Gestore dei Servizi Energetici ad un prezzo superiore a quello di mercato.

 Da buon interista non si è fata attendere la risposta del ministro Ignazio La Russa: “Calderoli mi piace molto di più come ministro che come commentatore sportivo, anche perché la sue conoscenza calcistica si limita alla vittoria della Padania su non so quale squadretta. Meglio che Calderoli si occupi della Padania”.

Una polemica che ha sorpreso anche un personaggio tranquillo e pacato fuori dal campo come Gigi Buffon: “Calderoli mi dice dove dovrebbero andare i nostri possibili non introiti, magari ci potrei fare un pensierino. Non capisco come mai i politici cavalchino sempre l’onda dei Mondiali per fare certe sparate, per poi fare retromarcia se le cose vanno bene”.

Passiamo quindi a quella “crocerossina”.

La vicenda delle crocerossine continua ad alimentare il gossip d’Italia.  Sabato 5 giugno a rispondere agli apprezzamenti del premier Silvio Berlusconi ad una delle infermiere della Croce Rossa Italiana alla parata del 2 giugno era stata Maria Pia Garavaglia, senatrice del Pd ed ex presidente della Croce Rossa.

Domenica 6 giugno a far discutere è una frase di cecilia Strada, figliad el fondatore della Ong Emergency: in un commento sulla sua pagina Facebook, la donna ha scritto “Ho provato ad immaginare le meravigliose infermiere di Emergency che marciano alla parata militare. Niente da fare, non ho abbastanza fantasia…”.

Non l’avesse mai fatto. Prontissima è arrivata la replica del ministro della Difesa Ignazio La Russa: “La signora Strada porti più rispetto alla Cri e alle migliaia di crocerossine che hanno deciso di dedicare la propria vita per il bene altrui. La sua squallida ironia ha dato il “la” solo a insulti e volgari strumentalizzazioni”.

“Alla Croce Rossa Italiana e al suo presidente Francesco Rocca, ai quali tutti, indistintamente, dovremmo essere grati per l’encomiabile lavoro a favore dei malati, rivolgo la mia sincera e totale solidarietà”, ha chiosato il ministro.

In difesa di Cecilia Strada si è levato anche il padre chirurgo Gino: “Sì, è vero, le nostre infermiere non sfilerebbero mai a una parata militare. E allora? Non mi pare, però, che Cecilia abbia voluto offendere qualcuno. Se poi vogliamo proprio dirlo, noi quelli della Cri non li abbiamo mai visti nè mai incontrati in Afghanistan, in Sudan, in Cambogia. Ma questo è un altro discorso, mi pare”.

Tanta sorpresa per il vespaio suscitato è venuta anche dalla stessa Cecilia Strada: “Per favore, niente polemiche inutili. Io non ho mai scritto una riga contro le crocerossine, non solo oggi ma in tutta la mia vita”.

E riguardo a certi commenti irriguardosi presenti sulla sua pagina del social network, Cecilia Strada ha chiarito: “Non possono certo essere imputati a me. Se aprite la pagina di Facebook del ministro Frattini ci troverete anche messaggi tipo “morte a Israele”, non certo attribuibili al ministro.

La conclusione dfinitiva della polemica è arrivata con due telefonate, una tra la Strada e il presidente della Cri Rocca, e un’altra sempre tra la Strada e La Russa: un colloquio, quest’ultimo, durato mezz’ora,  e finito con un “Tutto chiarito. È stato solo un equivoco. La vicenda è chiusa”, detto dal ministro.

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Alessandro Avico