Durante la conferenza stampa di ieri a Rocco Carlomagno (l’uomo che ha avuto un diverbio con il premier) “non è stato torto un capello”. Lo ha sottolineato il ministro della Difesa Ignazio La Russa durante la registrazione della trasmissione “Mentana condicio” sul sito del Corriere della Sera.
“Non lo abbiamo al momento denunciato”, ha aggiunto ricostruendo quanto accaduto ieri. E ad Enrico Letta (anche lui ospite in trasmissione) che gli obiettava che nel suo ruolo di ministro non avrebbe dovuto agire in quel modo ha risposto: “Io sono anche un militante: sono un militante e un ministro, sono un ministro militante”.
“Cosa avrebbe fatto – ha detto ancora La Russa replicando a Gian Antonio Stella che gli chiedeva conto del suo comportamento – se avesse invitato a casa sua solo giornalisti e fosse entrato uno con una tessera falsa a disturbare? Volevano mandarlo via con la forza, io l’ho impedito, mi sono seduto accanto a lui e l’ho rabbonito, dopo di che alla fine gli abbiamo chiesto di mostrarci il tesserino con cui era entrato e lui era molto alterato, io l’ho preso per il cappotto, ma non gli è stato torto un capello, né il cappotto”.
“Quello che è accaduto – ha controbattuto Letta – è stato spiacevole. Credo che un ministro della Difesa non debba fare cose del genere”. “Il vostro – ha commentato La Russa – è un modo parruccone di intendere la politica”.