ROMA, 1 FEB – ''Siamo disposti a discutere della flessibilita' in uscita se dipende da ragioni economiche. Altra cosa e' esporre i lavoratori alla condizione di essere ricattati''. Lo ha detto il leader della Uil, Luigi Angeletti, in occsione dell'Assemblea nazionale delle Donne Uil.
''Non vinceremo mai – aggiunge Angeletti – finche' non riusciamo a convincere tutti che un conto e' la flessibilita' in uscita se dipende da ragioni economiche (se un'azienda va male e' impossibile obbligarla a tenere tutti i lavoratori), altra cosa e' esporre le persone alla condizione di essere ricattate''.
E le forme di ''pressione e di ricatto'', sottolinea il leader Uil, ''sono vergognose''. A tal proposito, Angeletti, punta il dito contro le 'dimissioni in bianco': ''un atto criminoso e mafioso che va eliminato''. Sul tema lo incalzano le donne della Uil, che chiedono al governo Monti di ''reintrodurre la norma che impediva questa pratica''.
''La nostra proposta centrale e' un 'gender new deal' (un patto di genere). E' necessario dare una nuova impronta e guardare alla crescita utilizzando donne e giovani come volano reale per lo sviluppo del Paese'', spiega Maria Pia Mannino, responsabile pari opportunita' della Uil. ''Finora il governo Monti non ha fatto provvedimenti concreti per le donne e i giovani'', sottolinea Mannino, auspicando che con la riforma del mercato del lavoro ''si apra uno spiraglio di futuro''.