ROMA – Una selezione per scegliere i nuovi dirigenti per le Asl del Lazio. Selezione con tanto di scrematura iniziale, scritto e orale. Ma selezione già nella bufera prima ancora di entrare nel vivo. Tutto per i criteri e le regole di accesso al test. Irregolari e cambiate in corsa secondo Luca Gramazio del Pdl. Perfettamente regolari secondo il governatore Nicola Zingaretti.
Ma qual’è l’oggetto del contendere? Semplice: sabato 16 novembre, all’università di Roma Tre ci sarà il secondo step. Un test attitudinale per scremare 180 concorrenti rimasti. Spiega Il Messaggero:
Ma sulla procedura scelta dal governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ieri si sono alzati dei nuvoloni: un’interrogazione firmata dal capogruppo del Pdl, Luca Gramazio, solleva dubbi sulla regolarità dell’avviso pubblico. In sintesi: la strada battuta, quella della commissione formata dagli esperti dell’Agenas (agenzia nazionale per la santità) che hanno passato al vaglio le prime 581 candidature per poi fare una scrematura fino a 180, secondo Gramazio ha dei problemi perché è andata a cambiare le regole in corsa. Anzi, più nel dettaglio: ha introdotto dei criteri aggiuntivi quando i curricula erano già stati tutti presentati e, dunque, in linea teorica, questo potrebbe viziare la scelta. «Non è vero, le regole sono chiare e scritte su una delibera» replicano gli uomini di Zingaretti.
La novità voluta da Zingaretti si basava sul no alle nomine politiche. Ma al momento i dirigenti, alcuni in scadenza, sono ancora quelli nominati da Renata Polverini. L’idea di Zingaretti, allora, è stata quella di creare un bacino professionale cui attingere. Come lo spiega il Messaggero:
Come detto la lista iniziale di 581 candidati, è stata scremata dalla commissione tecnica. Sabato ci sarà la prova scritta, vale a dire il test attitudinale, a cui seguiranno i colloqui. Si arriverà a una short list – un elenco ristretto – di cinquanta manager dalla quale Zingaretti potrà attingere per le nomine come direttore generale di coloro che riterrà più meritevoli.
Gramazio, però, protesta:
«Solo successivamente all’individuazione dei candidati idonei, a procedura selettiva in corso, sarebbero stati inseriti altri criteri selettivi per l’individuazione delle figure ricercate, quando la commissione stessa era già a conoscenza dei curricula dei partecipanti. L’introduzione dei suddetti nuovi requisiti è servito per far passare il numero dei candidati da 581 a 180».