“Questa parte del Paese non cambia mai, l’Abruzzo è un peso morto per noi come tutto il Sud. C’è bisogno di uno scatto di dignità degli abruzzesi. È sano realismo padano”: così il leghista Mario Borghezio al programma tv in onda su YouTube KlausCondicio
“Il comportamento di molte parti delle zone terremotate dell’Abruzzo è stato singolare, abbiamo assistito per mesi a lamentele e sceneggiate – ha detto ancora Borghezio – eccezioni ci sono dappertutto, ma complessivamente è stata un po’ una riedizione rivista e corretta dell’Irpinia: prevale sempre l’attesa degli aiuti, non ci sono importanti iniziative autonome di ripresa. Si attende sempre che arrivi qualcosa dall’alto, nonostante dall’alto arrivi molto”.
“Mi domando, ha concluso il politico leghista, quale sarebbe stata la reazione degli abruzzesi nei confronti di un comportamento “risparmioso” da parte dello Stato, con l’invio di aiuti a gocce come è per i veneti; questo fa solo aumentare il senso di disaffezione dei veneti verso lo Stato centralista, credo che siamo ormai giunti ad un punto di rottura”.
Borghezio rilancia in serata: “Nessun abruzzese si ribella alle geremiadi”. In serata Borghezio rilancia: ”Non ritiro una sillaba di quello che ho detto. Non avevo alcuna intenzione di offendere gli abruzzesi, ma là nessuna voce si è levata contro l’abitudine alle geremiadi della classe politica del Sud. E con questi chiari di luna non è più di tempo di fiaccolate e lamentele, ma di rimboccarsi le maniche come hanno fatto in Veneto”.
”Non ho letto nessuna delle dichiarazioni fatte contro di me – premette Borghezio, rintracciato in serata – ma me ne immagino il tenore. E a chi mi invita ad andare in Abruzzo, gli rispondo che forse era meglio invitare le tante imprese del Nord Italia specializzate in tecniche anti-sismiche che non sono neppure state ammesse agli appalti”.
”Perché vanno a lavorare in America e in Asia – si chiede – e dall’Abruzzo sono state escluse?: su questo interrogativo dovrebbero dare una risposta certi sepolcri imbiancati. Quanto a me, grazie, ma non vado in Abruzzo – aggiunge Borghezio – ho da fare in Europa. E – conclude – continuero’ a esprimere la voce onesta, schietta e franca della gente del nord”.