MOSCA – L'eurodeputato Mario Borghezio crede nell'estraneita' di Umberto Bossi alle inchieste giudiziarie sull'uso di fondi del partito per la sua famiglia ma commenta l'intera vicenda con una battuta: ''Potessi, mi fermerei qui a Mosca un mese''.
''Escludo un suo comportamento men che legittimo, Umberto per come l'ho conosciuto io e' un uomo che non sa neppure dove siano i soldi, e' distante anni luce dal denaro'', dichiara all'ANSA dopo un incontro a Mosca di una delegazione di parlamentari europei e russi.
''Certo, facendo l'avvocato civilista da una vita metterei la mano sul fuoco per me e per Bossi, ma su nessun altro'', ha aggiunto rispondendo ad una domanda sul figlio del leader leghista.
Finora Borghezio non ha parlato con Bossi: ''L'ho cercato ma non sono riuscito a trovarlo. Domani andro' in via Bellerio per capire cosa sta succedendo e per parlare con Bossi''.
Quanto al tesoriere Francesco Belsito, Borghezio sostiene di averlo conosciuto ''molto superficialmente''. ''Certo, i segretari amministrativi dei partiti in genere non sembrano aver fatto il voto di non opacita''.
A suo avviso, comunque, ''il problema e' che la normativa in materia di finanziamenti ai partiti non e' in linea con i criteri di trasparenza''. ''Occorrerebbe almeno che i finanziamenti fossero sotto il controllo dei parlamentari e degli iscritti dei partiti'', conclude.