ROMA-Ecco Cota Roberto che passa in rassegna i suoi “mille”: è il “Battaglione Regionale” del Piemonte. Hanno la divisa come quella dei soldati “italiani” ma un distintivo li distingue, quello della “Mole”? Ed ecco Formigoni che passa in rivista il “Battaglione Lombardo”, hanno il distintivo del Sole delle Alpi, hanno anche le armi, come Carabinieri. Domani, presto, chissà avranno anche al posto di Formigoni un comandante in capo non solo padano ma anche leghista. Come il “Battaglione Veneto” che rende omaggio a Zaia e risponde ai suoi ordini. Certo, ci saranno anche Battaglioni infidi anche se alleati come quelli “laziali” della Polverini e quelli “campani” di Caldoro. Per non parlare di quelli “infedeli” come i Battaglioni emiliani e toscani di Rossi ed Errani, per non dire dei pugliesi di Vendola. E i siciliani di Lombardo e i sardi…con chi staranno mai i sardi? E i liguri poi? Ci sarà da stare attenti e cauti, l’operazione non è priva di rischi, ma la Lega è pronta a correrli e il partito di Bossi corre a mettersi in divisa. La proposta corre dalle Alpi al Lilibeo, chiara e impegnativa per tutti: eserciti regionali sotto il controllo e agli ordini dei Governatori delle Regioni.
La Lega li vuole e ci fa sopra una proposta di legge. La Lega li vuole e neanche per scherzo o solo per sfilare in parata alle regionali ricorrenze. Li vuole come forza armata di intervento in caso di calamità, emergenze. E anche per stabilire e tutelare “l’ordine pubblico”. Proposta di legge dettagliata: stabilisce chi ne può far parte, reclutamento ovviamente su base regionale, quanto guadagneranno soldati e ufficiali, come vestiranno, di quali armi saranno dotati, a chi risponderanno. Saranno, dovrebbero essere ventimila, mille per ogni Regione e per ogni “Battaglione”, nome ufficiale che la legge assegna ai nuovi reparti. Ventimila di base ma il numero potrà crescere in caso di mobilitazione decretata appunto dai Governatori. A chi stupisce la Lega ribatte: “Come la Guardia Nazionale negli Usa”. Negli Usa però, tanto per esser pignoli, i reparti della Guardia Nazionale portano la mano al cuore quando suona l’inno nazionale americano, i comandanti “padani” faranno altrettanto quando suonerà l’inno di Mameli o la truppa andrà tutta al bar come fanno in Veneto e Lombardia gli eletti nelle liste della Lega? In principio furono le “ronde padane”, ora sono i “Battaglioni”, di mezzo spesso e volentieri Bossi ci ha messo i “fucili bergamaschi”. In molti diranno che è folklore legislativo e si passerà oltre. Si dirà che è fumo di propaganda emesso sotto elezioni. Fumo di cui resterà al massimo cenere. In pochi vorranno vedere che sotto il fumo e la cenere c’è un fuoco che non si spegne e che cova, fuoco di secessione. Stavolta in divisa. Idea “padana”, molto “padana” e anche “all’italiana” perché armi, divise e bagagli saranno pagati con i soldi dello Stato centrale. La Lega si mette l’elmetto: Battaglioni Regionali present’ arm, ovviamente in dialetto.