La Lega Nord va dritta per la strada tracciata da Umberto Bossi: leali a Silvio Berlusconi fino in fondo e, nel caso il 14 dicembre il governo non dovesse ottenere la fiducia, pronti a chiedere le elezioni anticipate al Capo dello Stato nel rispetto delle sue prerogative. Ma per il Carroccio è inammissibile, come ha detto oggi Roberto Maroni, pensare di ”sovverire il voto”.
”Il 14 vedremo cosa succederà . Se Berlusconi va sotto, noi già abbiamo detto che le elezioni ci sembrano la soluzione migliore. Per il momento pensiamo a lavorare, perché il Paese ne ha bisogno”, si spiega in ambienti leghisti. Il Carroccio si tiene ”fuori dai giochi di Palazzo” e prosegue lungo il cammino indicato dal Senatur: governo con il Cavaliere o elezioni.
Al lavoro a testa bassa, perciò, sul federalismo in attesa che siano gli altri, dopo aver rifiutato le offerte di mediazione di questi mesi, a fare proposte concrete per uscire dalla crisi. Al momento l’attenzione è tutta sulla attuazione della riforma federale: giovedì una tappa importante con il tavolo governo-Regioni sullo schema di decreto legislativo in materia di autonomia fiscale di Regioni e Province e di costi e fabbisogni standard nel settore sanitario.