MILANO – Umberto Bossi contro Roberto Maroni, l’uomo che da sempre comanda la Lega contro l’uomo in ascesa, acclamato da una parte consistente del popolo di Pontida. Il “vecchio” che resiste contro il nuovo che avanza o vorrebbe avanzare.
Per ora ad attaccare è il leader della Lega e l’occasione dello scontro è Massimo Reguzzoni, confermato mercoledì sera capogruppo alla Camera nonostante le perplessità del ministro dell’Interno. Bossi, interpellato dai cronisti a proposito di un presunto malcontento di Maroni non nega. Anzi, affonda: “Peggio per lui”.
Le domande continuano e Bossi risponde stringato e stizzito. A chi gli chiede se Maroni sia contento, Bossi risponde: “Chiedetelo a lui”. Quando gli si chiede di un presunto malcontento nella base leghista, Bossi, memore dello striscione “Maroni presidente del Consiglio” affonda ancora: “È sotto controllo la base, è la base che tiene sotto controllo la Lega, non Maroni”.
Poco prima, invece, le dichiarazioni del ministro dell’Interno erano state concilianti: all’interno della Lega ”non ci sono lotte intestine, ma differenze di opinioni come è giusto che sia: la sintesi alla fine viene trovata”. Anche su un suo presunto scontento per la conferma di Reguzzoni, Maroni aveva negato: “E chi lo dice? I giornali? Io faccio un altro mestiere”. Le parole di Bossi, però, indicano che qualcosa che non va c’è.