ROMA, 14 DIC – ”Va indetta una nuova assemblea per indicare il nuovo capogruppo”. Con queste parole, a quanto si apprende, Roberto Maroni nel corso della riunione della Lega a Montecitorio ha posto la questione dell’elezione del presidente dei deputati ‘padani’. L’ex ministro si e’ alzato in piedi ed ha sottolineato che Umberto Bossi in passato ha indicato gennaio come scadenza per l’attuale capogruppo. Marco Reguzzoni non si e’ tirato indietro e, a sua volta, ha ricordato che la questione e’ gia’ stata posta all’attenzione di Bossi.
La questione del capogruppo della Lega Nord alla Camera sembrava chiusa: maroniani e cerchisti si erano ricompattati all’opposizione, mettendo da parte le incomprensioni dei mesi precedenti. La richiesta di Maroni e’ apparsa ai deputati vicini a Reguzzoni come un fulmine a ciel sereno: ”totalmente inaspettata”.
La riunione sarebbe servita anche a fare il punto sulle strategie di opposizione della Lega alla Camera: si e’ scelto di presentare una cinquantina di emendamenti per prolungare i tempi della seduta senza arrivare all’ostruzionismo e ai toni forti adottati dai lumbard in Senato.
Ma la questione e’ subito andata in secondo piano. La riunione si e’ conclusa senza clamore con Maroni e Reguzzoni che hanno lasciato insieme la sala del gruppo alla Camera. Nessuna accusa o recriminazione durante la riunione. Una parte dei deputati, nei colloqui riservati, ha lasciato intendere che attendeva da tempo una mossa di Maroni ”soprattutto dopo che il parlamento a Vicenza gli ha dato l’incarico di fare le pulci al governo Monti”.
I cerchisti, confidandosi, non hanno nascosto la loro sorpresa, sottolineando al contempo che la richiesta e’ arrivata ”senza che Bossi fosse presente”. Insomma, rinviando la partita alla prossima riunione e ad un pronunciamento del ‘capo’.
Sullo sfondo c’e’ anche la questione della presidenza del Copasir: i leghisti, uniti, insistono nel chiedere ai presidenti di Camera e Senato che venga loro assegnata di diritto in quanto unico partito di opposizione. Maroni sembrava in pole position per l’incarico ma l’intervento di oggi sembra proiettarlo maggiormente verso il ruolo di capogruppo.
Non e’ escluso che a questo punto al Copasir finisca proprio Reguzzoni o che Maroni vada comunque a guidare la commissione di controllo dei Servizi e metta un proprio uomo a guida dei deputati a Montecitorio.
