
ROMA – La Lega Nord lancia il gruppo “Amici di Putin” e scrive ai parlamentari italiani chiedendo loro di iscriversi. Nella lettera il deputato leghista Paolo Grimoldi invita ad “uscire dall’empasse causato dall’irrigidimento delle posizioni” nei confronti di Mosca, a reagire ai danni causati dall’embargo russo “innescato dall’assurda guerra economica che il governo italiano ha ingaggiato col Cremlino” e a “sfatare le dicerie che montano sulla Russia“, tutt’altro che “matrigna che controlla, monitora e blocca l’accesso alle informazioni”, tanto da aver messo il wi-fi su tutte le linee della metropolitana di Mosca (dodici linee, per un totale di oltre 320 km). Grimoldi e la Lega, come lo stesso Matteo Salvini da tempo, criticano le sanzioni alla Russia e lo stop al gasdotto South Stream.
Ma l’iniziatica degli “Amici di Putin” non piace a tutti. Da Sel il deputato Franco Bordo, che ha ricevuto la lettera, dice che contiene
“argomentazioni che hanno dell’incredibile. La Lega organizza un gruppo di supporto alla Russia, contro le sanzioni della Ue, difendendo il regime di Putin portando ad esempio il fatto che stanno costruendo la rete wifi nella metro. Non contenti del successo del loro leader al congresso dei neofascisti del Front National in Francia, imitano in tutto e per tutto Le Pen e compagni”.
