Reggio Calabria indaga sui presunti legami tra esponenti della ‘ndrangheta reggina e alcune società, tra cui La Siram, che avrebbe intrattenuto rapporti con uomini della Lega. La Siram Spa è una grossa società con sede a Milano che si occupa principalmente di energie rinnovabili e servizi ambientali. Il gruppo ha sedi a Milano, Massa Martana (Perugia) e Roma. La procura procede ”per truffa ai danni dello Stato a carico di Bonet Stefano e Belsito Francesco con riferimento alle erogazioni concesse allo Stato sotto forma di credito di imposta in favore della società Siram Spa con sede a Milano”. Siram Spa, da quanto si apprende sul sito del gruppo, nasce nel 1912 come ”azienda per la gestione integrata dell’energia”. Il suo primo contratto importante risale al 1927, come gestore degli impianti di riscaldamento del Comune di Venezia.
L’attività di Siram si è poi estesa ad altri clienti pubblici e privati nel Veneto e, col tempo a tutto il territorio nazionale. ”Divenuta nel corso degli anni azienda leader in Italia nei servizi energetici e multitecnologici nei settori della sanità, dell’amministrazione pubblica, dell’industria, del terziario e del residenziale, Siram è attualmente uno dei principali attori italiani con oltre 4.000 dipendenti e un fatturato che supera oggi i 900 milioni di euro”. Dal 2002 Siram, tramite Dalkia International, ”è controllata da Veolia Environnement, il più grande gruppo al mondo nel settore dei servizi ambientali (energia, acqua, rifiuti e trasporti), presente in 72 Paesi con circa 312mila dipendenti e un fatturato 2009 di 34,5 miliardi di Euro”.
Le indagini riguardano il riciclaggio di ingenti disponibilita’ finanziarie. L’uomo d’affari veneto – fa sapere una nota del facente funzioni di procuratore della Repubblica di Napoli Alessandro Pennasilico – e’ titolare di un gruppo di societa’ finanziarie, in rapporti economici con il tesoriere della Lega Nord. I suoi interessi in Campania sono legati a contratti con una societa’ attiva nella provincia di Napoli nel campo dei servizi energetici e tecnologici. Esclusi dalle perquisizioni gli uffici e i locali risultati nella disponibilita’ di parlamentari.
Il pm Woodcock dopo aver lasciato la sede federale della Lega Nord di via Bellerio ha detto ai giornalisti: “Non vi posso dire niente”. Alla domanda se ci sia stata collaborazione, Woodcook ha risposto: “Certo”. Quanto alla sua presenza in via Bellerio, Woodcock ha risposto: ”vado spesso” alle perquisizioni.
Renato Farina del Pdl ha detto: “Un conto è perseguire reati, un conto è invadere “manu militari” la sede di un partito come ha fatto con gesto esibizionistico e arrogante il pm Woodcock, che ha, a quanto pare, guidato l’assalto. Tutta la solidarietà alla Lega, che vuole essere anche solidarietà al principio della sovranità popolare, che secondo costituzione passa attraverso i partiti”.
”Poi dicono che Radio Padania nasconde le notizie, un par di palla”. Così uno dei conduttori della radio della Lega ha dato la notizia della visita di Carabinieri e Guardia di Finanza nella sede di via Bellerio. La radio, che ha la sede nell’edificio, ha riferito che la perquisizione si è conclusa. Dopodiché ha proseguito la normale programmazione con il microfono aperto. Tra le telefonate giunte in redazione molte esprimevano perplessità per la tempistica ”pre-elettorale” dell’inchiesta. In molti, peraltro, si sono scagliati contro il pm John Henry Woodcook e il fatto che l’inchiesta proviene da Napoli.