Lega, Belsito come Lusi: “Molti sapevano. Vorrei parlare ma non posso”

Francesco Belsito (Foto LaPresse)

ROMA – L’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, come l’ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi: anche lui ora dice “Molti altri nella Lega nord sapevano” come venivano amministrati i soldi. E cioè che, secondo quanto hanno scoperto i magistrati finora, soldi pubblici venivano usati per scopi privati. Insomma, come già Lusi prima di lui anche Belsito tenta di smarcarsi o almeno di scollarsi di dosso tutto il peso dello scandalo, che parte della Lega vorrebbe invece addossare solo a lui, nuovo capro espiatorio.

Le prime parole di Francesco Belsito, intercettato da un giornalista del Secolo XIX nell’androne del suo palazzo elegante in Via Fasiella a Genova, sono: “Non ho mai fatto nulla da solo. In tanti nella Lega sapevano, avevano il controllo di tutti i miei atti. E, per la mia parte, so di ver amministrato correttamente”.

L’ex tesoriere della Lega, dimissionario dal 3 aprile, afferma anche di voler parlare ma di non poterlo fare: “Io ho l’ordine di non aprire bocca, di non parlare di nulla che riguardi le indagini…In questo momento mi tengo la croce e la porto. Nel frattempo preparo la mia difesa”.

Belsito si considera un buon amministratore e durante l’intervista ribadisce più volte di “non aver mai agito per i fatti miei” e che erano in molti a conoscere le operazioni finanziarie sospette su cui indagano ben cinque procure. Dopo Milano, Napoli, Reggio Calabria, Bologna anche il procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce, ha aperto un fascicolo d’inchiesta sugli affari della Lega.

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