LESA (NOVARA) – ''Non bene, però non ci uccideranno'': Umberto Bossi ha detto di aver accolto così l'informazione di garanzia della procura di Milano mercoledì. Arrivando a una cena con i militanti sul lago Maggiore, il presidente della Lega ha replicato ai giornalisti che è stata ''una settimana di merda''.
La bufera sulla Lega ''passerà'', si è detto convinto Bossi prima di entrare al ristorante Lago Maggiore di Lesa (Novara), dove sta cenando con una settantina di militanti piemontesi, il governatore Roberto Cota e l'europarlamentare Mario Borghezio.
''Noi – commentando con i giornalisti gli sviluppi dell'inchiesta giudiziaria sui conti di via Bellerio – stiamo lottando per la libertà della padania, la libertà della nostra gente. Certo poi lo Stato cerca di colpirci, però non cederemo fino alla libertà''.
Bossi ha negato di aver dato una proverbiale pedata nel sedere ai figli Riccardo e Renzo, indagati con lui, ai giornalisti che glielo hanno chiesto al suo arrivo a una cena leghista: ''I figli sono i figli, l'errore è stato di fare entrare nella Lega dei ragazzi troppo giovani, facilmente raggirabili''.