MILANO – La Lega Nord è pronta alla scissione: Umberto Bossi ha già mandato l’ex senatore Giuseppe Leoni a depositare l’atto fondativo dal notaio, scrive il Fatto Quotidiano. Si aspetta solo Pontida, “poi si vedrà, ha detto lo stesso Leoni. Ma certo a forza di epurare è ovvio che arriverà a creare un contenitore politico. Del resto, bisogna vedere se la strategia del segretario è azzerare il partito, la politica si fa tirando dentro mica cacciando tutti”. L’attacco, ovviamente, è a Roberto Maroni. Da quando, l’11 marzo, è stato confermato segretario del partito nonostante i ripetuti annunci di dimissioni, Bossi ha capito “di essere stato messo in soffitta e ha deciso di fondare un nuovo movimento politico”, scrive il Fatto Quotidiano.
Nella protesta Bossi ha dalla sua parte, ricorda il Fatto, Marco Reguzzoni, Monica Rizzi, Flavio Tremolada, Alberto Torazzi, Max Parisi e l’ex direttore della Padania, Stefania Piazza,
La “prossima vittima” delle “epurazioni della Lega maroniana”, scrive sempre il Fatto, sarà Marco Desiderati,
“mentre l’ex capogruppo Marco Reguzzoni, ora semplice militante, è già stato scomunicato e poi ‘graziato’ da Matteo Salvini e dall’intervento, fra gli altri, di Luca Zaia”.
Domenica 7 marzo il popolo padano tornerà sul prato di Pontida: era dal 19 giugno del 2011 che mancava.
E se allora ad accogliere Maroni c’era uno striscione che lo indicava ‘Presidente del Consiglio subito’ questa volta ne troverà di ben altri toni. I bossiani promettono infatti dure contestazioni. In meno di un anno, dicono, non ha mantenuto nessun impegno e si è dimostrato incapace di guidare il partito. “Berlusconi prima e Monti poi: erano il diavolo e ora sono nostri imprescindibili alleati e amiconi”, si lamentano su Facebook sempre un maggior numero di militanti.
Al senatur da settimane riportano i malumori. Lui freme, si trattiene. Ma quando il 15 marzo si è presentato a Montecitorio ha sbottato: “Maroni da sei mesi dice mi dimetto poi, all’ultimo momento, si è accorto di avere il culo molto più largo, per poter stare su molte poltrone”. E ancora: “La Lega è in subbuglio, perché è sempre stata abituata ad avere un segretario che mantiene la parola. Bisogna sempre mantenere la parola”. I fedelissimi di ortodossia bossiana hanno letto in quello sfogo il via libera alla rivolta contro l’ex titolare del Viminale. La convocazione di Pontida ha raffreddato di nuovo il vecchio Capo. “Aspettiamo Pontida e poi vediamo”, ripete a quanti lo spronano.