ROMA – ''Che si faccia chiarezza in casa di tutti i partiti, perché se vale per Bossi il principio del 'non poteva non sapere', attendiamo perquisizioni in casa di Bersani, di Berlusconi, di Di Pietro, di Vendola e di Fini''. Lo ha ribadito l'eurodeputato della Lega Nord Matteo Salvini intervistato da Lilli Gruber a Otto e Mezzo.
''Il legale rappresentante del partito quando firma i rimborsi non penso vada a guardare come vengono usati – ha poi aggiunto Salvini in riferimento all'avviso di garanzia arrivato a Umberto Bossi- se lui, io o qualunque altro militante della Lega avessimo saputo che quei soldi finivano nella paghetta di Renzo o di Riccardo, prima dei magistrati ci saremmo stati noi a partire con i calci nel sedere''.
