ROMA – La Lega sul piede di guerra fa la secessione dalle tasse e dice: “Non paghiamo l’Imu”. Il Carroccio ha già lanciato una mozione per applicare al minimo la nuova tassa sugli immobili (già prevista dal federalismo fiscale). E fino a qui siamo nell’ambito della proposta sacrosanta. Ma ai vertici del Carroccio si sta anche pensando di invitare i cittadini (ovviamente del nord) a non pagare del tutto la nuova tassa. Ma non pagare una tassa dello Stato significa secessione, secessione dalle tasse. Il perché della proposta è presto detto e lo spiega Matteo Salvini che ne è l’ideatore: “Soldi che vanno a Roma”. E se dal Pd e dal Pdl fanno notare che le leggi “si devono rispettare”, è proprio un ex ministro del governo Berlusconi, il governatore veneto Luca Zaia, a rilanciare: “Proposta interessante”.
Il primo a lanciare l’idea della secessione dalle tasse è stato Matteo Salvini, eurodeputato leghista e vicesegretario della Lega Lombarda. Prima ha cominciato lanciando la mozione per far pagare l’Imu al minimo: “Come Lega Lombarda stiamo facendo circolare in tutti i nostri comuni una mozione per applicare l’Imu al minimo, ovvero al 2 per mille. Quindi, legalmente, stiamo già impegnando i nostri sindaci e anche quelli degli altri partiti. Certamente è una tassa odiosa e vergognosa”.
Poi è passato al passaggio successivo, alla disobbedienza civile: “In passato abbiamo detto di non pagare la tassa sugli immobili, sull’Europa e sul medico – prosegue Salvini – Abbiamo invitato i cittadini del Nord a non pagare e abbiamo fatto molto bene. Non escludo che questa esperienza positiva possa ripetersi anche in questo caso, invitando i padani a non pagare l’Imu e i sindaci a non applicare questa legge dello Stato centralista. Sono soldi che finiscono a Roma, non è un’imposta municipale. La chiamassero Isu… perché è anche una presa per il culo semantica”.
Gli fa sponda Zaia: “Non far pagare la nuova Imu ai loro cittadini – riflette Zaia – è condivisibile. E’ una proposta assolutamente interessante – aggiunge – che va nella direzione della difesa dei cittadini, dobbiamo guardare dentro a questa proposta. Immagino che lo faranno gli stessi sindaci, visto e considerato che è una tassa che passa per i comuni, pensando fino in fondo alla tutela giuridica del cittadino. Questo sarà l’unico approfondimento da fare onde evitare ingiunzioni o altri guai a carico dei cittadini. Penso che fatta questa verifica si possa ragionare”.