«Prendo atto della contrarietà del ministro, ma io non faccio passi indietro». Lo ha dichiarato, in un’intervista a Libero, Giuseppe Valentino, senatore Pdl, dopo che il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, si era espresso contro il disegno di legge, presentato dallo stesso Valentino, per riformare la disciplina sui pentiti, già ribattezzato ddl anti-pentiti.
«Contro il mio testo è stato condotto un vero e proprio atto di terrorismo», ha protestato Valentino. «Io chiedo che ci sia un riscontro esterno alla dichiarazione accusatoria di un collaboratore di giustizia» ha spiegato poi a proposito del provvedimento che, rivendica, «ho presentato in autonomia».
«Dovrebbe essere così anche oggi» ma, ha aggiunto a sostegno del suo progetto, «ora è sufficiente per diventare prova che pezzi di dichiarazioni, da parte di più soggetti, si conferiscano credito a vicenda. Quante accuse infondate poi – chiede Valentino – sono fatte risalire a un morto?».
Valentino ha respinto inoltre l’ipotesi che la sua proposta rappresenti una legge ad personam per tutelare il premier Silvio Berlusconi dalle dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza. «Ho presentato il testo il 27 novembre – ha spiegato – e cioè una settimana prima della deposizione di Spatuzza».