Intercettazioni, Articolo 21: “Magari mettessero la fiducia sul bavaglio”

ROMA, 25 settembre – “Ci auguriamo che il governo voglia davvero mettere la fiducia sulla legge bavaglio, così sarà chiaro a tutti che costoro non vogliono eliminare la spazzatura, ma solo nasconderla sotto il tappeto. Il nonno ha la febbre e loro spaccano tutti i termometri per non farlo inquietare”. L’augurio viene da Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21.

“Il testo come è formulato non certo emendabile perché si propone solo di colpire il diritto di cronaca e di limitare l’azione di legalità da parte degli inquirenti, come per altro hanno fatto rilevare tutti, ma proprio tutti i magistrati impegnati sul fronte del contrasto alla mafia e alla criminalità. ‘Salvarne cento per salvarne uno, questo ormai è il loro slogan”, scrive Giulietti.

“I cittadini, tuttavia, non sono più disponibili a farsi imbavagliare, ed anche dalla marcia Perugia-Assisi è partito un appello contro ogni forma di censura e l’impegno, se e quano il bavaglio diventerà legge, a privilegiare sempre e comunque il diritto dei citadini ad essere informati su tutte le vicende socialmente rilevanti, rispetto a qualsiasi tentativo di colpire ulteriormente l’articolo 21 della Costituzione”.

Giulietti avverte: “In ogni caso un secondo dopo l’eventuale approvazione di queste ennesima “ad personam” partiranno le iniziative in tutte le capitali europeee e la consegna dei ricorsi al tribunali internazionali e alla corte di giustizia. Per queste ragioni saremo presenti alla manifestazione già convocata per giovedì pomeriggio a Roma al Pantheon contro la legge sulle intercettazioni e continueremo ad impegnarci affinché, quanto prima, si arrivi, almeno su questi temi, ad un sola grande manifestazione unitaria, capace di andre oltre ogni confine di parte, di partito, di schieramento”.

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Maria Elena Perrero