Lo ha svelato l’Osservatorio sulla legislazione della Camera dei deputati nel rapporto sulla legislazione 2013. Con un lavoro certosino, i funzionari di Montecitorio hanno contato il numero di caratteri contenuto in ciascun provvedimento – sia essa legge ordinaria, di ratifica o decreto legge – e hanno scoperto che se alle 437 leggi del 1962, l’anno della nascita del primo centrosinistra, corrispondevano quasi 2 milioni di caratteri – un record storico, con leggi spesso figlie di “problemi” anche piccoli e clientelari – nel 2012 i 101 provvedimenti di caratteri ne contenevano 2,6 milioni (+31%), quanto due Promessi sposi e una Divina Commedia. E ci sarebbe ancora ampio spazio per alcune opere minori.
Ma la sorpresa non sta solo nei numeri. Quella crescita vuol dire soprattutto che le pur poche leggi – almeno rispetto al 1962 – che il Parlamento vara di questi tempi sono in realtà provvedimenti “mostruosi”, nel senso che sono copiosissimi di norme e pronti a occuparsi di tutto. Mostruosi e illeggibili. In una stessa legge si può passare con assoluta disinvoltura dalle misure sulle rocce da scavo a quelle sulla digitalizzazione del Paese.