Legittimo impedimento, il giorno della sentenza. Cavaliere con o senza scudo?

Una preghiera?

Oggi pomeriggio sapremo. La Consulta si pronuncerà sul legittimo impedimento e capiremo se il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sarà ancora un cavaliere con lo scudo o meno.

I giudici costituzionali si sono riuniti attorno alle 9:30 del mattino in un palazzo “blindato”. Fuori i giornalisti e fuori anche il “popolo viola”, i magistrati si isolano e riflettono. Ad oggi appare improbabile un nuovo rinvio della sentenza. Quanto ai tempi, Corriere della Sera e Repubblica concordano nell’indicare il pomeriggio come momento del pronunciamento anche se, pare, non ci saranno comunicati con le anticipazioni.

Difficile anticipare con certezza un verdetto che appare estremamente complicato. Andando per esclusione è  già certo che lo scudo non sarà lasciato intatto. La maggioranza dei giudici, (otto contro sette) infatti, è a favore dell’illegittimità della legge. Da qui a un rigetto del ricorso del Tribunale di Milano, però, ce ne corre. La consulta, infatti, tenterà fino all’ultimo la strada del compromesso e della sentenza in qualche modo sgonfi la legge senza raderla al suolo: scudo in quanto tale non si può, ma una punta di tutela sì.

Così, almeno, la Corte eviterebbe una nuova spaccatura visto che ultimamente non ce ne sono state poche: dal 9 a 6 contro il Lodo Alfano fino alla sofferta elezione (otto a sette) del presidente Ugo De Siervo.

Nella sostanza, però, la legge svuotata a Berlusconi servirebbe poco o nulla.  La Repubblica ipotizza una “na tagliola che dichiarerebbe incostituzionali, e quindi da espungere, tutti i passaggi che riguardano la “protezione” degli impegni del premier, “le attività preparatorie e consequenziali, nonché co-essenziali alle funzioni di governo”. Via anche il carattere “continuativo” degli appuntamenti istituzionali, che tornerebbero a essere quello che sono per i normali cittadini, singoli incontri e meeting. Via anche il certificato della presidenza del Consiglio”. Della legge, così, rimarrebbe solo qualche brandello. Uno scudo di cartapesta inutile per Berlusconi.

Il premier, ieri, ha ostentato “disinteresse” per la sentenza e ha ribadito di non aver chiesto lui la legge. Ci hanno creduto in pochi ma fa parte del gioco. Di certo un cavaliere senza scudo sarebbe un cavaliere ancora più debole: già ci sono i numeri della Camera e la fretta della Lega. Se ci si dovessero mettere anche i giudici della Consulta le urne tornerebbero ad avvicinarsi ora più che mai.

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Emiliano Condò