La camera di consiglio della Corte costituzionale sul legittimo impedimento si รจ aperta stamane con la relazione del giudice Sabino Cassese. Questi avrebbe proposto di dichiarare illegittimo il comma 4 (sull’impegno continuativo peraltro autocertificato dalla Presidenza del Consiglio), e allo stesso tempo di rigettare le questioni sollevate sul comma 1 (elenco nel dettaglio di tutte le attivitร che per premier e ministri rappresentano un impedimento a presentarsi in udienza), purchรฉ questo fosse interpretato in maniera ben precisa: nel senso che al giudice resta impregiudicata la possibilitร di valutazione prevista giร oggi dall’art. 420-ter del codice di procedura penale nei confronti di qualsiasi imputato impossibilitato a comparire per ”caso fortuito, forza maggiore o altro legittimo impedimento”.
Terminata la relazione di Cassese, si รจ aperto un primo giro di tavolo, al termine del quale sembrava che la maggioranza (otto contro sette) stesse convergendo per una bocciatura totale, e non solo parziale, dello ‘scudo’. La soluzione di compromesso sarebbe stata trovata dopo la pausa del pranzo. Verso le 14.30 il presidente Ugo De Siervo e il relatore Cassese si sono incontrati. Alle 15.30 รจ ripresa la camera di consiglio durante la quale si รจ tentata una mediazione tra i giudici che avrebbero voluto l’illegittimitร secca dello ‘scudo’ perchรฉ ritenuto una prerogativa da sanare con legge costituzionale (violazione dell’art.138), e una minoranza di quattro giudici in quota Pdl che chiedevano il rigetto per inammissibilitร dei ricorsi dei giudici di Milano.
La soluzione รจ stata individuata intervenendo in modo additivo su un altro comma, il 3, dichiarato incostituzionale nella parte in cui ”non prevede che il giudice valuti in concreto” l’impedimento addotto da premier e ministri. Posto questo ‘architrave’, sono stati votati gli altri punti dello ‘scudo’, comma per comma. Una delle ultime votazioni รจ finita undici contro quattro.
I giudici in quota Pdl – Paolo Maria Napolitano e Luigi Mazzella in primis – avrebbero protestato facendo notare che in questo modo la legge veniva ‘svuotata’ nel suo complesso e che paradossalmente sarebbe stato meglio bocciarla totalmente. Importante – viene fatto notare in ambienti della Consulta – sarร leggere le motivazioni della sentenza che il relatore Cassese deve ancora scrivere e che saranno lette e sottoposte a nuova votazione in una delle prossime camere di consiglio, forse giร quella del 24 gennaio.