Sono tre i procedimenti penali, due in fase di processo e il terzo in udienza preliminare, a carico di Silvio Berlusconi, sospesi nei mesi scorsi in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sulla legittimità costituzionale della legge sul legittimo impedimento.
Caso Mills: il premier è imputato davanti ai giudici della decima sezione penale di Milano per corruzione in atti giudiziari in concorso con l’avvocato inglese David Mills,condannato a quattro anni e sei mesi in primo e secondo grado, ma per il quale la Cassazione ha dichiarato la prescrizione del reato. Il processo è stato sospeso dal collegio, presieduto da Francesca Vitale, il 16 aprile scorso. Il giudice Vitale nel frattempo è passata alla Corte d’Appello e, qualora il processo riprendesse, ripartirebbe ‘da zero’ con un nuovo presidente, Antonella Lai, e due nuovi giudici.
Caso diritti tv Mediaset: Silvio Berlusconi è imputato davanti ai giudici della prima sezione penale di Milano per frode fiscale, in relazione a presunte irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi da parte di Mediaset. A processo ci sono anche altri 11 imputati, tra cui il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. La sospensione del processo, con la trasmissione degli atti alla Consulta, e’ stata decisa lo scorso 19 aprile. Anche in questo caso, qualora il processo riprendesse, dovrebbe essere nominato un nuovo presidente del collegio, perché il giudice Edoardo D’Avossa, trasferito da tempo al Tribunale di La Spezia, non potrebbe più beneficiare dell’applicazione temporanea a Milano. E dunque il processo, che era già in fase di prove testimoniali, ripartirebbe dall’inizio.
Caso Mediatrade: Il procedimento è stato sospeso lo scorso 24 giugno quando era in fase di udienza preliminare davanti al gup di Milano Marina Zelante. Il premier è accusato di appropriazione indebita e frode fiscale, nell’ambito dell’inchiesta Mediatrade-Rti su presunte irregolarità nella compravendita di diritti televisivi per creare fondi neri. Per il premier l’accusa è di frode fiscale, contestata fino al novembre del 2009, per 8 milioni di euro evasi, e di appropriazione indebita, che sarebbe stata consumata tra Milano e Dublino, dall’8 febbraio 2003 al 30 novembre 2005, per 34 milioni di dollari. Nel procedimento sono imputati anche il figlio del premier, Pier Silvio Berlusconi, e Fedele Confalonieri. Anche in questo ultimo caso, il gup Zelante non potrà più occuparsi del procedimento poiché è stata trasferita in una sezione del Tribunale e l’udienza preliminare ripartirebbe davanti al gup Maria Vicedomini.