Ad un anno dalla bocciatura del ‘lodo Alfano’, la legge 51 dell’aprile 2010 sul ‘legittimo impedimento’ รจ il nuovo ‘scudo’ che tiene lontano il premier Silvio Berlusconi dalle aule di tribunale e che rischia di essere abbattuto o indebolito nella sua forza dall’imminente decisione della Corte Costituzionale.
In un collegio in bilico tra fautori del rigetto dei tre ricorsi sollevati dalla magistratura di Milano e giudici favorevoli alla bocciatura ‘in toto’ della legge, si starebbe tentando la strada di una ”operazione chirurgica” cosรฌ da rendere il ‘legittimo impedimento’ conforme a Costituzione dichiarandone la parziale bocciatura o fornendone una interpretazione ‘ad hoc’.
La conseguenza sarebbe il danneggiamento piรน o meno grave dello ‘scudo’ nato per rinviare di almeno sei mesi i processi a carico di premier e ministri perchรฉ impegnati in consiglio dei ministri, riunioni internazionali, conferenza Stato-regioni etc, e nelle ”relative attivitร preparatorie e consequenziali, nonchรฉ di ogni altra attivitร comunque coessenziale alle funzioni di governo”.
Il ventaglio di ipotesi su cui stanno ragionando i giudici della Corte Costituzionale รจ il seguente.
RIGETTO RICORSI PER INAMMISSIBILITA’. I tre ricorsi dei magistrati di Milano che contestano la violazione dell’art.138 della Carta (necessita’ di una legge costituzionale) e 3 (irragionevole sproporzione tra diritto di difesa ed esigenze della giurisdizione) non sono discussi nel merito e dunque respinti. L’esame si ferma prima perchรฉ le questioni – secondo la tesi dei giudici costituzionali vicini al Pdl – sono state mal poste. Ipotesi, questa, data al momento per improbabile
RIGETTO PER INFONDATEZZA. I ricorsi sono esaminati nel merito e la Corte li respinge ritenendo lo ‘scudo’ legittimo. Ipotesi anche questa data per improbabile
RICORSI ACCOLTI, LEGGE BOCCIATA. Per la Corte il ‘legittimo impedimento’ non e’ una semplice integrazione di un istituto processuale giร esistente (l’art. 420 ter codice procedura penale) ma una prerogativa collegata alle funzioni che richiede una copertura con legge costituzionale. Ma la Corte potrebbe anche bocciare in toto la legge per un irragionevole sbilanciamento tra le esigenze di giurisdizione e quelle della difesa. In questo caso il referendum abrogativo promosso dall’Idv non si terrร , seppure la stessa Corte si avvii alla sua ammissibilitร per mercoledรฌ 13.
COMPROMESSO SU ILLEGITTIMITA’ PARZIALE. La Corte fa cadere alcuni punti della legge. A rischio, per la sua indeterminatezza, l’estensione dell’impedimento alle attivitร ”preparatorie o conseguenti nonchรฉ di ogni attivitร comunque coessenziale alle funzioni di governo” previste dal del comma 1 dell’art.1 della legge.
Per i giudici della Consulta in quota Pdl potrebbe essere il punto massimo oltre il quale non รจ bene spingersi oltre, pena lo ‘svuotamento’ della legge stessa. Ma la Corte potrebbe far cadere anche il comma 4, che prevede l’autocertificazione della presidenza del consiglio e l’automatico obbligo per il giudice di rinviare l’udienza non oltre sei mesi. Su limiti e poteri del giudice nel valutare l’impedimento si gioca la vera partita della mediazione. In caso di bocciatura parziale e di ammissibilitร del referendum, sarebbe l’ufficio centrale della Cassazione a decidere se la consultazione si terrร o meno.
INTERPRETATIVA DI RIGETTO. I ricorsi vengono respinti a patto perรฒ che ci sia una verifica del giudice caso per caso. A seconda di come sara’ modulata la motivazione, per il premier potrebbe trattarsi di ‘vittoria di Pirro’, perchรฉ รจ vero che la legge resterebbe in piedi, ma in questo modo il referendum si terrebbe.