«Anche io mi arrabbierei se qualcuno pensasse di trasformare la Protezione civile in società privata, ma non è così e chi lo dice non dice il vero. La protezione civile è e rimane un Dipartimento della presidenza del Consiglio con le sue strutture, le sue funzioni e le sue regole che restano pubbliche». Lo ha affermato Gianni Letta sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Letta ha quindi ribadito che Bertolaso potrà continuare a lavorare con gli strumenti abituali e con lo stesso spirito e con lo stesso impegno.
«Con il decreto si era solo pensato di dotare la protezione civile di uno strumento ulteriore, aggiuntivo, che le consentisse – ha spiegato Letta – di operare, in determinate circostanze, con maggiore flessibilità ed efficacia».
« Sono personalmente convinto che come in tutti questi anni nelle emergenze drammatiche e nei grandi eventì ha operato con successo senza questo ulteriore strumento, la Protezione civile di Bertolaso potrà tranquillamente continuare a farlo con gli strumenti abituali e con lo stesso spirito e lo stesso impegno. Questi sì, sono i veri strumenti del successo».
Le parole di Letta sono ineccepili ed è probabile che Letta abbia aderito al progetto di trasformazione in spa solo dopo molti dubbi e perplessità, comee sembra di potere capire anche dalle intercettazioni di Bertolaso.
In quelle parole però manca una cosa: l’impegno a ritirare il decreto legge, che è stato già approvato al Senato e deve essere rapidamente esaminato dalla Camera. Senza l’impegno, sono solo parole mirate a calmare gli animi, ma si può essere certi che di qui a qualche tempo la trasformazione della Protezione civile in spa tornerà a galla. Le cose dette da Letta partono da una premessa sbagliata e il senso del ragionamento urta contro quel che è emerso in questi ultimi giorni, daquando è scoppiato lo scandalo della protezione civile. Dietro l’emergenza egemone, per cui anche una serata con castagne caldarroste salame e vino rosso diventa, se affidata a Bertolaso, un evento straordinario, si nasconde quello che uno degli amici di Bertolaso e Balducci ha definito “autorizzazione a uccidere”, cioè fare carne di porco di leggi e procedure di garanzia.
Certo che il Governo non vuole cedere a privati qualunque la protezione civile, in questo senso è ben chiaro a tutti che è così anche perché, da quel che si è letto in quest giorni, la protezione civile è già dei privatim gli amici di Bertolaso e Balducci. Cosa cambia con la nuova legge? Che se fosse stata in vigore, Balducci e i suoi collaboratori non sarebbero finiti a Regina Coeli, ma sarebbero fuori liberi come rondini a organizzare con i loro amici Anemone & C. il prossimo torneo di ping pong o di calcio balilla. Naturalmente in Abruzzo.
Vale qui la pena di ricordare la dichiarazione di voto sul decreto legge sulla protezione civile “privata” fatta al senato da Luigi Zanda a nome del Pd: è un provvedimento che trascina il Paese verso una «deriva emergenziale.
Ha detto Zanda:«Non so se Bertolaso sarà ministro. Ma so qual è il motivo per cui Berlusconi ha proposto che lo diventasse. Perché Bertolaso ha saputo offrire a Berlusconi uno strumento utile per consentire deroghe a decine e decine di leggi».
Zanda ha puntato l’indice contro quello che ha definito «il regime delle ordinanze di protezione civile: niente controlli, e deroghe alle norme sugli appalti, sulla concorrenza, sulla trasparenza, sui controlli. Deroghe alla vigilanza dell’Autorità sui lavori pubblici, alle procedure di affidamento, ai controlli dei requisiti per i contratti e alla procedura per la scelta del contraente, alla pubblicazione dei bandi di gara, ai termini, ai criteri di selezione delle offerte, alla progettazione, al sub-appalto, alle varianti in corso d’opera, alle penali, all’adeguamento prezzi».
«E’ con le ordinanze che Bertolaso ha suggerito a Berlusconi quel modello di Stato, di ordinamento giuridico, che al premier serviva, ma non sapeva come realizzare. Il presidente del Consiglio propone di ripagare con la poltrona di ministro. E forse, in prospettiva, con altro ancora».
«Protezione Civile Spa non è una società, è una scappatoia. In tutte le ordinanze c’é un lungo elenco di leggi da derogare. Se questo impianto servisse per i terremoti e le alluvioni, nulla quaestio. Ma che c’entra, ad esempio, la Vuitton Cup con l’emergenza? Il 12 gennaio scorso Bertolaso è stato nominato commissario della Vuitton Cup a La Maddalena che è stata classificata ‘grande evento’ col conseguente regime dell’emergenza.
