ROMA – Scuole private, la precisazione è arrivata. Il presidente del Consiglio Monti ha detto: ”Per le scuole è necessario precisare. Sono esenti dall’Imu quelle che svolgono attività secondo modalità non commerciali”. In pratica sono esenti dalla tassa gli istituti privati che non hanno fini di lucro e quindi non ritagliano dei ricavi dalla rette scolastiche, ma destinano tutto a spese di gestione e attività sociali.
Monti ha spiegato l’emendamento del governo che impone il pagamento dell’Imu sugli immobili con utilizzo commerciale della Chiesa. Parlando specificamente delle scuole, Monti ha affermato che ”non è corretto chiedersi se le scuole in quanto tali siano esenti” dal pagamento dell’Imu, ”bensì quali siano esenti e quali sottoposte alla disciplina” introdotta con l’emendamento. ”La risposta è univoca – ha aggiunto Monti – sono esenti quelle che svolgono la propria attività in modo concretamente non commerciale”.
Il premier ha indicato i ”parametri” per considerare non commerciali le scuole: ”l’attività paritaria è valutata positivamente se il servizio è assimilabile a quello pubblico”, in particolare sul piano dei programmi scolastici, dell’applicazione dei contratti nazionali e su quello della ”rilevanza sociale”. Inoltre il bilancio dovrà essere ”tale da preservare in modo chiaro la modalità non lucrativa”; e quindi ”l’ eventuale avanzo sarà destinato all’attività didattica”.