Antonio Di Pietro lavorava a stretto contatto con i servizi segreti. Il quotidiano Libero, in un articolo a firma di Filippo Facci, torna all’attacco del leader dell’Italia dei Valori, già accusato in passato di essere troppo vicino al Sismi.
Questa volta il giornale diretto da Maurizio Belpietro cita un rapporto informativo che Di Pietro nel 1985 inviò dalle Seychelles su Francesco Pazienza. Pazienza era ricercato da Sismi e Cia e sul suo capo pendevano almeno sette mandati di cattura internazionali. Pazienza era considerato uno dei capi del “Supersismi”, una struttura parallela ai servizi segreti collegata alla P2. Oltretutto era sotto inchiesta anche per la bancarotta del Banco Ambrosiano.
Dal 1984 Pazienza si era rifugiato alle Seychelles, dove era diventato confidente del presidente Albert René. Sulle tracce del faccendiere italiano c’erano, per varie ragioni, Sismi, Sisde e Procura di Roma. La notizia della fuga di Pazienza aveva indotto il Sisde a progettare una missione nell’arcipelago africano, ma la trasferta non diede i frutti sperati.
Fu allora che Di Pietro partì per le Seychelles in compagnia di una donna: secondo l’articolo di Libero, i due facevano finta di essere turisti, ma il comportamento del magistrato era alquanto sospetto, visto che continuava a chiedere informazioni su Pazienza. Alcuni agenti della sicurezza locale informarono René e Pazienza di questa presenza “sospetta”, ma i due decisero di non intervenire.
A quel punto Pazienza decise di far trapelare la notizia che sarebbe passato per l’aeroporto di Lugano il 13 dicembre del 1984 e fece arrivare la voce alle orecchie di Di Pietro. Contemporaneamente il faccendiere avvisò anche i servizi svizzeri, chiedendo di verificare se all’aeroporto si sarebbero presentati poliziotti (in questo caso voleva dire che Di Pietro agiva attraverso canali “istituzionali”) o agenti segreti. Due persone furono arrestate poi a Lugano ed erano agenti del Sismi.
Facci ipotizza che Di Pietro avesse tessuto legami con i servizi segreti quando lavorava per il ministero dell’Aeronautica ed era in stretto contatto con il Sismi. Dopo l’arresto di Pazienza, avvenuto negli Stati Uniti nel marzo dell’85, l’allora capo del Sismi Fulvio Martini smentì di aver ricevuto un’informativa dalle Seychelles.