Libia, Frattini: “Per bombardare il voto non serve”

Franco Frattini

ROMA – ”Abbiamo avuto dal Parlamento un mandato pieno ad applicare la risoluzione 1973 dell’Onu, che autorizza a fare tutto quello che e’ necessario per proteggere la popolazione libica. La risoluzione e’ chiarissima, ed e’ in quell’ ambito che continuiamo ad operare: non occorre alcun voto. Il ministro La Russa ed io abbiamo preso l’impegno a riferire sulla missione, ed e’ quello che faremo davanti alle Commissioni Esteri e Difesa”. E’ quanto afferma il ministro degli Esteri Franco Frattini in merito al cambiamento della missione italiana in Libia. Intervistato dalla Stampa, Frattini spiega che la decisione ”è maturata nel colloquio di quasi due ore, la settimana scorsa, con il presidente del Consiglio di Transizione di Bengasi”. ”Mai vi considereremo invasori, ci ha detto Jalil. A Berlusconi ha fatto un discorso assai toccante. Signor presidente – gli ha detto – voi vi siete fatti ingannare dalla retorica di Gheddafi, ma noi che siamo i libici di Bengasi, i libici che dovrebbero odiare di piu’ gli italiani, riconosciamo che voi non ci avete solo colonizzato: avete costruito il nostro Paese. E’ per questo che abbiamo bisogno di voi, proprio di voi, adesso: aiutateci”.

In Libia, sottolinea Frattini, ”le stragi continuano indiscriminate, e la Nato ha bisogno di maggiori forze, ha chiesto piu’ impegno all’Italia. Ora l’Italia partecipa a pieno titolo alla missione, in condizioni di parita’ in quanto a impegni e responsabilita’. Bombarderemo obiettivi militari pianificati dalla Nato che ce li indichera’ di volta in volta”. Sulla contrarieta’ della Lega, ”si tratta di resistenze che andranno chiarite tra Berlusconi e Bossi”. Il Carroccio, spiega il ministro, ”e’ preoccupato da un’ondata di immigrazione anomala. Quando sara’ chiaro che e’ Gheddafi ad organizzare i barconi, il dissenso rientrera”’. Il ministro degli Esteri parla di Libia anche con il Mattino. Spiega che la decisione sull’intervento militare ”è un’azione ormai resa inevitabile dal ripetersi dei massacri a Misurata e in altre città” e argomenta che la chiusura della partita con il rais ”non sarà questione di mesi ma di settimane”.

Quanto agli istruttori militari inviati in Libia, risponde che ”il loro invio è indipendente da quanto deciso in queste ore. Svolgono un ruolo indispensabile – dice Frattini – per fornire assistenza militare”. Sul vertice bilaterale di oggi con la Francia, spiega che serve anche a ”dissipare incomprensioni reciproche e a ottenere un chiarimento definitivo”.

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Emiliano Condò