LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Finora erano “amici”, ora i libici fanno paura al governo. Non il colonnello Gheddafi e la sua “cricca” di amici ormai detronizzati dalle rivolte popolari. A mettere in allerta Berlusconi e i suoi sono i clandestini, che potrebbero sbarcare a frotte sulle coste siciliane. Non a caso, il ministero dell’Interno ha approntato un piano di sicurezza per contenere gli arrivi, che sono previsti in maniera massiccia: i numeri sono impressionanti, secondo le stime del Viminale potrebbero approdare in Italia fino a un milione di libici in fuga dal loro Paese. E nell’isola di Lampedusa ci si prepara ad affrontare la sitauzione straordinaria con tendopoli e posti letto approntati in qualsiasi edificio disponibile.
La paura è talmente forte, che il ministro dell’Interno Maroni ha convocato al Viminale Francia, Grecia, Cipro e Malta, gli altri Paesi coinvolti da questo flusso migratorio senza fine: l’obiettivo è quello di trovare una strategia comune per affrontare l’emergenza. L’Italia teme infatti di rimanere da sola ad affrontare un’emergenza che si preannuncia incessante, almeno per i prossimi mesi. Timori rafforzati anche dalla polemica dei giorni scorsi tra il ministro Maroni e il commissario agli Affari interni dell’Unione Europea, Cecilia Malmstrom: Maroni aveva detto che l’Ue stava lasciando il governo italiano da solo, la Malmstrom rispose che era l’Italia a rifiutare la proposta di aiuto europea.
Anche il ministero della Difesa è in stato di allerta, tanto che sia la flotta aerea che quella marina sono stati preparati ad ogni evenienza. Le notizie giunte da Tripoli (per bocca di ambasciatore e diplomatici) non sono state incoraggianti, per cui, hanno pensato alla Difesa, sempre meglio farsi trovare pronti. E il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha aggiunto: “Siamo molto preoccupati per i rischi di un’immigrazione verso l’Unione Europea di dimensioni epocali”.
Intanto a Lampedusa fervono i preparativi per l’accoglienza ed è scacciata la “caccia ai posti di ricovero”: infatti i Cie e le altre strutture italiane hanno una capienza complessiva di oltre 6 mila persone, ma si punta ad avere almeno altrettanti posti e dunque si devono individuare le aree dove creare i villaggi. Alcuni dei migranti potrebbero essere dirottati nel Villaggio della Solidarietà di Mineo (Catania), inaugurato nel giorno in cui Silvio Berlusconi fu rinviato a giudizio per lo scandalo del Ruby-gate.
Sembrano lontani, ormai, i tempi in cui Berlusconi e Gheddafi firmarono il Trattato di amicizia: a parte gli accordi commerciali tra i due Paesi, il patto serviva anche a calmare le acque sul fronte immigrazione, con il governo libico impegnato nel limitare la “fuga verso l’Occidente” dei suoi cittadini in cerca di fortuna. Gheddafi ormai è al crepuscolo, e barconi e gommoni possono salpare senza controllo verso le coste che per molti significano libertà.