Libia: ok del Senato a risoluzione della maggioranza integrata da quella del Pd

ROMA – Il Senato approva con 156 voti a favore 15 contro e una astensione la risoluzione della maggioranza, sull’ intervento in Libia integrata con la risoluzione del Pd, che è identica a quella votata dalla commissione Esteri venerdì scorso.

Il tutto accade secondo quanto  richiesto a nome del governo dal ministro Franco Frattini auspicando intese sui documenti presentati.

L’Udc si è astenuto, il Pd e l’Api di Rutelli non hanno partecipato al voto, Idv ha votato contro. A favore Pdl, Lega e Coesione Nazionale. Il Pd non ha apprezzato la scelta della maggioranza di integrare il proprio testo visto che era stata respinta, soprattutto dal capogruppo della Lega Federico Bricolo, la proposta di Anna Finocchiaro di fare tabula rasa delle varie risoluzioni e votare un testo unico di poche righe che si limitava ad approvare la relazione del ministro Frattini.

Il documento di Pdl, Lega e Coesione Nazionale impegna il governo, in particolare a: pattugliare il Mediterraneo per prevenire i flussi migratori; riattivare quanto prima gli accordi bilaterali in materia energetica con la Libia; affidare alla Nato il comando e il controllo delle operazioni militari.

Il documento del Pd, assunto nel testo della maggioranza con il parere favorevole del governo, impegna il governo ad assicurare la protezione delle popolazioni della regione, nello scrupoloso rispetto della risoluzione 1973 e delle relative prescrizioni e, inoltre impegna ad adottare ogni iniziativa per assicurare che l’Italia partecipi attivamente con gli altri Paesi disponibili alla piena attuazione della risoluzione 1973 ai fini della protezione dei civili e delle aree popolate sotto pericolo di attacco.

Il Senato ha quindi respinto le risoluzioni di Idv, del Terzo Polo e dei Radicali sulla missione in Libia. Il testo di Idv ha ottenuto 114 si’, 153 no e 10 astenuti. A favore della risoluzione del Terzo Polo si sono espressi 113 senatori, in 148 si sono detti contrari mentre 17 si sono astenuti. Bocciato anche il documento dei Radicali.

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Emiliano Condò