ROMA – ''Finora nessuno mi ha contattato, neanche in fase esplorativa. Poi, se nelle cancellerie si facciano di queste ipotesi.''. Cosi' l'ex presidente del Consiglio italiano ed ex presidente della Commissione europea Romano Prodi, in un'intervista esclusiva alla Misna – l'Agenzia internazionale missionaria – ha risposto sull'ipotesi di un suo ruolo di mediatore per la Libia su incarico dell'Unione Europea.
Soffermandosi sul conflitto libico, Prodi ha osservato che ''prima dell'inizio dell'intervento militare della Nato non sono state esperite fino in fondo le possibilità di una soluzione non conflittuale''.
Inoltre ''ogni giorno vedo continue capriole: facce feroci diventano subito indecisioni o dimostrazioni di apertura. Questi aspetti contraddittori mi rendono inquieto'', ha sottolineato ancora l'ex premier, autore di uno studio per conto dell'Onu e dell'Ua sulle missioni di pace a Sud del Sahara. L'Africa, ha ammesso Prodi, ''e' un continente che purtroppo si divide'' dove ''la ricerca di un'unita', ma anche solo una collaborazione piu' stretta tra i Paesi e' assoultamente difficile''.
Eppure, ''bisogna coltivare l'utopia dell'integrazione interfricana'', ha sottolineato Prodi, secondo il quale ''una cooperazione tra i Paesi africani e' l'unica alternativa a che il continente diventi terreno di scontro tra clan contrapposti e grandi potenze''.