L’Europeo pubblica il retroscena di un’intervista segreta rilasciata nel 1980 dall’allora segretario del Msi Giorgio Almirante al giornalista Daniele Protti, che a quel tempo lavorava per Il Lavoro di Genova. L’intervista, per volere di Almirante, si divise in due parti: una registrata e l’altra no.
Era passato poco più di un mese dalla strage di Bologna del 2 agosto, definita “fascista” dalla maggioranza della stampa e della tv. Per dire quello che Almirante sentiva, ma che non poteva dire pubblicamente, chiese al giornalista di spegnere il registratore e di non pubblicare quanto non registrato.
Ecco alcuni estratti dell’intervista, pubblicati per la prima volta:
”Sto a Montecitorio dal 1948, da più di trent’anni. Il Msi si è trasformato, da quel nucleo iniziale di reduci del fascismo. Ormai fa parte stabilmente della geografia politica dell’Italia repubblicana. È stato un processo lento e difficile. Bene: ma lei crede davvero che io possa pensare di chiudere la mia carriera, la mia vita politica, facendo il becchino di un partito che muore perché una generazione si spegne per motivi anagrafici e un’altra perché chiusa in galera? Crede davvero che sia così miserabile da avere questa ambizione da nostalgico rincoglionito?».
«Le dirò di più: io non voglio morire da fascista. Tanto che sto lavorando per individuare e far crescere chi dovrà prendere le redini del Msi dopo di me. Giovane, nato dopo la fine della guerra. Non fascista. Non nostalgico. Che creda, come ormai credo anch’io, in queste istituzioni, in questa Costituzione. Perché solo così il Msi può avere un futuro. Altrimenti è costretto a sparire. Capisce perché sono così deciso nel negare qualsiasi legame con chiunque abbia messo la bomba di Bologna? È un nemico anche del Msi».
Un anno dopo, Giampiero Mughini, su L’Europeo, scrisse di Gianfranco Fini come giovane emergente nel Msi, di cui diverrà per la prima volta segretario nel 1987, pochi mesi prima della morte di Almirante (22 maggio 1988).
Daniele Protti spiega perché ha pubblicato l’intervista ”segreta” di Almirante: ”Racconto ampiamente, per la prima volta, questa storia perché può essere utile per capire il percorso dal reduce di Salò al protagonista di Fiuggi (il funerale del Msi, la nascita di Alleanza nazionale). Il percorso dell’estrema destra, tra rappresentanza istituzionale e nuclei eversivi e violenti”.
LG