«La rozzezza delle accuse stavolta non ha proprio avuto un limite». Lo dice il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura (Csm) Nicola Mancino a proposito dell’attacco rivolto mercoledì, e ripetuto giovedì, da Silvio Berlusconi al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo la sentenza sul lodo Alfano.
Il premier aveva infatti definito Napolitano come un uomo di sinistra, eletto da gente di sinistra, così come, sempre secondo Berlusconi, è di sinistra anche la magistratura italiana.
Gli effetti della sentenza sul Lodo Alfano secondo Mancino «non sono riproducibili sul terreno politico: la maggioranza espressa dal corpo elettorale va avanti e svolge il suo lavoro, fa le sue proposte, attua i punti del suo programma».
Mancino risponde anche ai cronisti in merito alle dichiarazioni del governo sulla messa a punto di riforme in materia di giustizia: «Le riforme si fanno sapendo che devono durare oltre la legislatura. C’e’ bisogno di serenità, di rasserenare il clima politico, e di proposte non dispettose nè minatorie, è necessario riprendere un dialogo che forse non c’è stato ancora, o se c’è stato non è stato sufficientemente recepito».