«Il mutamento di indirizzo della Corte oltre che una scelta politica si configura anche come una violazione del principio di lealtà e collaborazione tra gli organi costituzionali che ha avuto la conseguenza di sviare l’azione legislativa del Parlamento».
È quanto si legge nel documento approvato dall’Ufficio di Presidenza del Pdl: «Il Lodo Alfano è stato approvato dal Parlamento della Repubblica seguendo pedissequamente quanto dettato nel 2004 proprio dalla Corte Costituzionale, così come a più riprese attestato dal Capo dello stato».
Il documento poi prosegue bollando la sentenza del giudice di Milano sul Lodo Mondadori come un «rigurgito di giustizialismo».