MILANO – L’ex presidente del Consiglio regionale lombardo, Davide Boni (Lega), l’ex assessore Franco Nicoli Cristiani (Pdl), attualmente ai domiciliari con l’accusa di traffico illecito di rifiuti e corruzione, e il consigliere Massimo Buscemi (Pdl) sono indagati dalla Procura di Milano per peculato e truffa aggravata nell’ambito dell’indagine che ha portato mercoledì 10 ottobre la Guardia di Finanza nella sede della Regione Lombardia.
Nel corso delle perquisizioni effettuate mercoledì mattina, secondo quanto riportato dall’Ansa, gli uomini della Guardia di Finanza hanno acquisito documentazione presso l’assessorato al Territorio e Urbanistica, l’assessorato alla Cultura e Giovani, la Presidenza e l’ufficio di Presidenza.
Il blitz è stato disposto dal procuratore aggiunto, Alfredo Robledo, con i pm Paolo Filippini e Antonio D’Alessio che conducono le inchieste e sarebbe legato a un nuovo fascicolo aperto sui tre indagati che sarebbero accusati di peculato e truffa aggravata. Davide Boni era già stato oggetto di altre indagini della magistratura, così come Nicoli Cristiani che era stato anche arrestato.
Dopo l’arresto questa mattina, dell’assessore Pdl Domenico Zambetti, la notizia di altri tre inquisiti avvalora la tesi di una giunta ormai prossima a sgretolarsi. Forse il caso di maggior infiltrazione della ‘ndrangheta nella politica sinora svelato al Nord Italia dalle indagini. Zambetti, in Regione in passato responsabile dell’Ambiente e poi dell’Artigianato, è il quinto assessore delle varie giunte di Formigoni a essere arrestato, dopo Guido Bombarda (Formazione professionale), Piergianni Prosperini (Turismo), Franco Nicoli Cristiani (Ambiente, Commercio) e Massimo Ponzoni (Protezione civile, Ambiente). E al momento è anche il tredicesimo consigliere regionale dell’attuale assemblea a essere finito sotto inchiesta.