ROMA – ”Ho massimo rispetto del ministro Kyenge, ma trovo molto difficile condividere la sua azione amministrativa. La luna di miele è finita, ma finora abbiamo assistito solo ad un road show di dichiarazioni, senza nulla di concreto. Inizi a mettere per iscritto delle proposte di modifica su cui discutere, altrimenti per me la Bossi-Fini resta dov’è”. Queste le parole del governatore del Veneto Luca Zaia in un’intervista a Repubblica.
”Mi sembra si stia facendo una battaglia politica, trasformando la legge in un totem: non vedo nessuna volontà di revisione migliorativa”, dice Zaia, secondo cui bisogna ”rivedere l’applicazione” della legge e ”affrontare un tema vero, quello dei trattati di reciprocità. Lo chiedo al ministro Bonino, che stimo: perché accettiamo persone che i loro stessi paesi d’origine si rifiutano di riconoscere?”.
L’esponente leghista distingue quindi gli immigrati in ”due grandi categorie. Tra una barca di tunisini che arrivano con le scarpette da ginnastica e gli occhiali da sole e una di somali che arrivano perdendo pezzi di famiglia per la guerra c’è una grande differenza”. Da Kyenge, aggiunge Zaia, ”mi sarei aspettato un richiamo a una Europa che ha lasciato l’Italia da sola a gestire il problema dell’immigrazione. Altro che Nobel per la Pace: l’Unione Europea si gira dall’altra parte per non vedere gli sbarchi quotidiani sulle nostre coste”. .