ROMA – Luigi Lusi continua ad attaccare la Margherita utilizzando documenti e firme che in questi anni da tesoriere del partito ha conservato. Nelle lettere mandate ai giornali in questi giorni ci sono “accuse” anche a Matteo Renzi. Come scrive Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera, sarà la Guardia di Finanza a svolgere le verifiche sui nuovi documenti. “C’è anche il memorandum di Francesco Rutelli, che è composto da un’unica pagina e non è datato, è stato Lusi a dire che risale a novembre 2009. Scrive Rutelli: “Luigi, 1) la vicenda dei tre – Sensi, Podda, Cucinotta – va risolta entro Natale. 2) ho incontrato Tommaso, tutto a posto. 3) Parla con Improta su punto 1, sulla vicenda dei 600 e sui soldi del Pde (la formazione europea di cui Lusi amministrava le finanze) che sono stati gestiti frettolosamente e male per paura”.
“Sensi – dichiara Lusi – è il portavoce di Rutelli, le altre sono dipendenti della Margherita e il problema da risolvere riguardava i loro contratti lavorativi. Tommaso è un politico abruzzese che doveva passare all’Api”, il partito fondato da Rutelli nell’ottobre 2009. Poi entra nei dettagli del terzo punto, quello che appare rilevante per l’inchiesta.
“Guido Improta è l’organizzatore dell’Api”, spiega ancora Lusi riferendosi al sottosegretario ai Trasporti del governo guidato da Mario Monti. E aggiunge: “I 600 mila euro cui si fa riferimento equivalgono al 40 per cento di un milione e mezzo di euro che dovevo gestire e che sono esattamente la parte destinata ai rutelliani sulla base di quel patto di spartizione concordato con Rutelli ed Enzo Bianco di cui ero garante. Di quei soldi 100 mila andarono a Matteo Renzi, 200 mila alla fondazione Centocittà e il resto, 300 mila euro, al Cfs, Centro per un futuro sostenibile, la fondazione di Rutelli”.
E’ stata quindi presentata martedì mattina in tribunale, a Roma, la denuncia per calunnia del senatore Francesco Rutelli nei confronti di Luigi Lusi. L’atto, di sei pagine, è stato depositato dall’avvocato Titta Madia, legale degli ex vertici del partito. Alla base dell’iniziativa – ha spiegato Madia – ”le dichiarazioni rese al gip Simonetta D’Alessandro e pubblicate sugli organi di stampa secondo le quali Rutelli avrebbe conferito un mandato fiduciario a Lusi per comprare beni immobili intestati ai familiari dello stesso Lusi”. ”La procura – ha concluso il legale – valuterà a breve se contestare a Lusi anche il reato di calunnia”.