ROMA, 31 MAG – ”Mancano all’appello altri 50 milioni di euro di cui non si conosce la destinazione finale”. Lo afferma il tribunale del Riesame nel provvedimento con cui ha confermato gli arresti domiciliari per Giovanna Petricone, moglie dell’ex tesoriere Dl, Luigi Luisi.
”La depredazione non era di soli 12 milioni di euro ma di circa 23, anche se mancano all’appello altri 50 milioni di euro di cui non si conosce la destinazione finale, posto che in quattro anni il patrimonio della Margherita è sceso da 88 milioni di euro a soli 15 milioni”, affermano i giudici del Riesame nelle motivazioni.
Nelle motivazioni con cui il Tribuinale del Riesame conferma i domiciliari per Giovanna Petricone sono elencate anche una serie di spese ”a dir poco insensate” che sarebbero state messe in atto da Lusi. In particolare si citano cene o pranzi da 2 mila euro che avevano ”cadenze mensili e talvolta quindicinale”. Lusi, inoltre, avrebbe speso circa 80 mila euro per una vacanza (dal 22 al 28 aprile del 2011) presso un resort alle Bahamas e 2.600 euro per una sola notte al Ritz Carlton di Londra il 29 marzo del 2011.
I giudici tra le cene citano quella al ristorante Mauro del 13 ottobre del 2006, nonche’ quella al ristorante La Rosetta del 9 novembre dello stesso anno. Nel provvedimento, inoltre, il Riesame afferma che ”non risulta inizialmente che Lusi mirasse al totale svuotamento delle casse del partito, la cui cifra complessiva era ingentissima: circa 88 milioni di euro, di cui 80 quale rimborso elettorale ed i rimanenti 8 quali contribuiti degli iscritti in altre voci”. Per i giudici di Roma, l’ex tesoriere puntava, in primo luogo, ad una ”predazione di minore entità, più facile da attuare senza essere scoperto e solo successivamente -si legge nel provvedimento -una volta sperimentata la ‘tenuta’ del sistema predatorio, potrebbe ave deciso di andare ancora avanti nell’attivita’ delittuosa”. Un meccanismo per il quale Lusi poteva contare su ”un gruppo permanente di sodali che per ben quattro anni gli garantisse una costante disponibilita’ a violare le leggi” secondo un ”programma d’azione tutto da definire, essendo chiaro soltanto che l’arricchimento di Lusi avrebbe comportato una parallela garanzia per il futuro di tutti i componenti dell’associazione”.
DA RUTELLI,BOCCI E BIANCO INCAUTA FIDUCIA “Luigi Lusi si è trovato a poter maneggiare indisturbato una ingentissima quantità di denaro, posto che il Rutelli, il Bocci ed il Bianco (cioè coloro che, per un verso o per l’altro, avrebbero avuto titolo ed esercitare un qualche controllo su di lui) avevano riposto in lui massima fiducia, così come l’avevano (incautamente) riposta anche nei due commercialisti amici del Lusi”. Lo affermano i giudici del Riesame di Roma. “Ogni decisione sul da farsi (e dunque sul quando terminare l’azione di dissanguamento) è stata dunque rimessa all’esame del diverso atteggiarsi della congiuntura politica”, si legge nelle motivazioni del provvedimento con cui hanno respinto l’istanza di remissione in liberta’ di Giovanna Petricone, moglie dell’ex tesoriere della Margherita.
50 MLN RENDICONTATI PER ATTIVITA’ POLITICA ”L’accenno del Tribunale del Riesame alla somma di 50 milioni di euro, che mancherebbero all’appello nei conti della Margherita, non tiene conto del fatto che la Procura ha avviato un’indagine capillare su tutti i fornitori del partito per accertare eventuali ulteriori distrazioni dei fondi. Allo stato nulla sembra essere emerso perche’ quell’importo citato dal Tribunale e’ rendicontato per le spese dell’attivita’ politica svolta nei 5 anni esaminati, salvo le indebite sottrazioni dell’ex tesoriere”. E’ quanto afferma, in una nota, l’avvocato della Margherita Titta Matia, precisando, inoltre, che ”Lusi ha goduto della fiducia di tutti gli organi e leader del partito fino alle note vicende”.
NON SI PUO’ PARLARE DI 50 MLN ”I professionisti incaricati dalla Margherita per la due diligence contabile e per la predisposizione del bilancio consuntivo 2011, degli studi professionali Kstudio associato, Ls Lexjus Sinacta e studio legale Patti, in merito alle notizie diffuse dalle agenzie di stampa riguardo ai contenuti del dispositivo del Tribunale del Riesame – si afferma in una nota della Margherita – osservano che le somme che ad oggi risultano dalle attivita’ di verifica direttamente svolte sono diverse da quelle diffuse, sia per quanto riguarda le entrate (stimate in eccesso per 9 milioni di euro) sia, a maggior ragione, per le uscite. Probabilmente si tratta di refusi. Certamente non si puo’ parlare di 50 milioni di euro: le variazioni del patrimonio della Margherita sono, senza alcun dubbio, da imputare – detratte le sottrazioni indebite gia’ accertate a carico dell’ex tesoriere – alle normali spese dell’associazione per le attivita’ politiche svolte e le spese di gestione del partito. L’analisi della gestione economica dell’associazione dalla data della sua costituzione ad oggi verra’ illustrata nei prossimi giorni in occasione dell’assemblea che verra’ convocata per l’approvazione del Rendiconto Consuntivo 2011”.