ROMA – La ciliegina sulla torta l’ha portata lui personalmente: Luigi Muro, deputato del Pdl fino alla notte prima. I ‘futuristi’ impegnati nella prima Assemblea nazionale a Roma si chiedevano cosa ci facesse un berlusconiano in mezzo a loro. E lo hanno scoperto solo a metà mattina: la ciliegina era lui. Muro ha aspettato la bella occasione per fare gli auguri ai finiani, impinguendo le file del gruppo a Montecitorio che sale cosi’ a quota 29.
”Altro che in coma – ha avuto ragione di dire Italo Bocchino – siamo più forti di prima”. Gianfranco Fini ha scelto di non partecipare alla riunione del ”suo” partito ed ha preferito mettere al riparo da qualunque critica la terza carica dello Stato in lui custodita. Del resto, gli adempimenti della prima Assemblea nazionale del Fli erano soprattutto tecnici: approvazione della prima bozza dello statuto, nomina dell’ufficio di presidenza, regolamento dei congressi. Non c’è stato, quindi, il tempo di approfondire il confronto politico che si e’ cosi’ limitato alle grandi linee dettate dal discorso del vicepresidente Italo Bocchino poi approvato nel pomeriggio all’unanimità. Fine dunque dell’epoca dei falchi e delle colombe in Futuro e Liberta’? L’allontanarsi della prospettiva di elezioni anticipate ha convinto molti ad attendere la fine della legislatura per capire cosa si delinea. Cosi’ le due anime del partito hanno preferito restare li’ a guardarsi. Pur con toni meno duri del solito, Bocchino non ha risparmiato stoccate nei confronti di Berlusconi: ”Non e’ legittimato a governare”, ha detto. Un passaggio lo destina anche alla crisi libica: ”Nell’operazione militare contro Gheddafi – dice – ha trasformato l’Italia in un albergo a ore” piu’ che in un’affittacamere come paventato da La Russa. Ma la responsabilita’ piu’ evidente per il premier è, secondo Bocchino, essere diventato ”succube della Lega Nord che ha dettato legge contro le celebrazione dei 150 anni del Paese e nel caso Libia. Berlusconi – tuona – non puo’ tollerare che il Carroccio sia un partito di lotta e di governo”.
Meno ‘velenosi’ gli interventi di Giuseppe Consolo, Adolfo Urso e Andrea Ronchi. Non era, comunque, in questa sede previsto un chiarimento sui toni politici. Significativa una battuta fatta da Enzo Rivellini, deputato europeo del Fli: ”Basta falchi e colombe, ora ci servono galline ruspanti”. Come dire: si avvicinano le amministrative e serve gente che si metta a procurare voti. E, forse più per far capire che ogni strada e’ percorribile, l’assemblea di Fli registra anche un debutto assoluto – pur sotto forma di proposta – per un partito di destra: l’idea di ricorrere alle primarie per la scelta dei candidati sul territorio. A lanciarla è stato un emendamento del parlamentare europeo Potito Salatto firmato anche dagli altri quattro europarlamentari finiani parlamentari europei finiani ”tutti convinti che le primarie possano risolvere i problemi dell’attuale normativa elettorale”. .