ROMA – ''Non vivo fuori dal mondo, non sono un marziano, però non strumentalizzo le parole di Bagnasco. La Chiesa e la Cei non sono mai volute entrare nelle scelte che spettano ai politici e alla loro libertà. Bagnasco ha fatto un richiamo inequivocabile, ma dal mio punto di vista interessa chiunque abbia responsabilità politiche: la moralità è un'emergenza che non riguarda mica solo Berlusconi''.
Intervistato da Repubblica, Stampa e Messaggero, Maurizio Lupi (Pdl), vicepresidente della Camera definisce ''un gravissimo errore fare a gara a chi tira di piu' la tonaca di Sua Eminenza''.
''In nessun passaggio del discorso di Bagnasco è scritto Berlusconi. Non possiamo ridurre la moralità solo all'aspetto sessuale'', sottolinea Lupi. ''Se una cosa è sbagliata, è sbagliata, non solo se riguarda Berlusconi ma anche se appare nella pubblicità, ad esempio. Ridurre il rapporto affettivo a qualcosa che è solo atto sessuale per me è sbagliato. L'amore è una cosa più grande''.
Dal punto di vista della Chiesa, spiega il deputato cattolico del Pdl, ''per un politico è più importante l'azione politica che la vita privata. Un politico che si comporta in modo integerrimo nella sua vita privata, ma promuove leggi in contrasto con la morale cattolica, per la Chiesa sarebbe molto più pericoloso''.
''Sarei più imbarazzato – aggiunge – se il mio partito promuovesse una politica contraria ai miei valori''. Per Lupi le parole di Bagnasco non sono un invito a Berlusconi a fare un passo indietro. ''Se la Chiesa volesse chiedere le dimissioni di un presidente del Consiglio, lo farebbe in maniera esplicita'', spiega. ''Ma è un'ipotesi assurda, perchè la Chiesa non può intervenire in un modo così diretto nella politica''.