Lusi, “altri ammanchi per 2,5 mln nel periodo 2004-2006”

Luigi Lusi, liquidatori: “Altri ammanchi per 2,5 milioni nel periodo antecedente l’inchiesta della procura di Roma” (Lapresse)

ROMA- Spuntano altri ammanchi dalle casse della Margherita. Circa 2,5 milioni di euro, attribuibili all’ex tesoriere, Luigi Lusi, sarebbero stati accertati, scrive l’Ansa, dal collegio dei liquidatori del partito e dal comitato dei garanti incaricati di esaminare la contabilità del partito nel periodo 2004/2006, precedente, quindi a quello, 2007/2011, oggetto dell’inchiesta della procura di Roma culminata nell’arresto del senatore (attualmente ai domiciliari) per associazione a delinquere.

Di quanto scoperto dagli organi della Margherita, ha parlato mercoledì sera anche il tg de La7. Secondo il liquidatori per il comitato dei garanti nel triennio esaminato Lusi avrebbe emesso assegni per il 1,5 milioni di euro a soggetti non identificati ed utilizzato un altro milione di euro giustificandolo sotto la voce ”rimborsi spese al personale”. Denaro che gli esperti contabili ritengono “essere stato oggetto dell’attività predatoria del parlamentare”.

Quanto accertato dagli organi nominati dalla Margherita non fa parte degli atti dell’inchiesta giudiziaria poiché si tratta di fatti coperti da prescrizione. L’attività dei liquidatori e del comitato dei garanti prosegue, infatti, a ritroso fino al 2001 per accertare se ci siano stati ulteriori ammanchi ed il tutto è finalizzato alla causa civile per risarcimento che gli ex vertici del partito promuoveranno nei confronti di Lusi.

L’ex tesoriere, accusato dalla procura di Roma di essersi appropriato illecitamente di 22 milioni di euro, è tuttora ai domiciliari presso un istituto religioso in Abruzzo. Gli inquirenti lo accusano di associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita e di calunnia nei confronti di Francesco Rutelli. Recentemente gli inquirenti hanno notificato al parlamentare l’avviso di chiusura delle indagini, atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio e che sarà prossimamente depositato all’ufficio del gip.

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Daniela Lauria