ROMA – Lusi. Pd lo espulse: giudice condanna…Pd. Che si deve fare per esser cacciati? Vi ricordate Luigi Lusi, l’ex senatore espulso dal Pd che fece sparire dalle casse del partito 25 milioni di eurodi fondi della Margherita (il partito fondatore con i Ds del Pd) e per questo fu condannato a 8 anni dal Tribunale di Roma? Bene, un altro tribunale, quello civile, ha annullato quella espulsione accogliendo la richiesta dei legali di Lusi.
Quella cacciata non è stata regolare, vizi procedurali pregiudicano la liceità della scelta di un partito che, vistosi derubato da uno dei membri, lo butta fuori. Inutile chiedersi di che reato bisogna macchiarsi per essere espulsi da un’associazione, meglio chiedersi dove abbia ha sbagliato il Pd.
Per il giudice civile Stefano Cardinali, Lusi, di fatto, è stato espulso dal partito senza che fosse a conoscenza “degli addebiti sui quali la sanzione si fondava” né è stata data all’ex senatore la possibilità di difendersi dalle contestazioni che il partito gli muoveva.
In effetti a febbraio 2012, a soli sei giorni dall’esplosione dello scandalo per i rimborsi elettorali che coinvolse lo stesso Lusi accusato di essersi appropriato indebitamente di 13 milioni di euro dalle casse della Margherita, i garanti Pd, presieduti da Luigi Berlinguer, misero alla porta il senatore marsicano. Un atto politicamente dovuto, una prova tangibile che il partito si impegnava da subito a far piazza pulita di ladri e disonesti mentre fuori infuriava la tempesta anti-casta.
Per sua fortuna al partito è stata risparmiata l’onta di pagare i 10mila euro di danni che i legali di Lusi avevano chiesto. Il Pd dovrà tuttavia dividere con Lusi le spese processuali (6500 euro).