M5S. Di Prodi e Bersani dicevano: Alzheimer e puttanieri. Antologia degli insulti

M5S. Di Prodi e Bersani dicevano: Alzheimer e puttanieri. Antologia degli insulti

ROMA – Quando M5S infieriva su Prodi e Bersani, Alzhaimer e punttanieri. Oggi sono candidabili al Quirinale. Nella lista dei 10 candidati alla Presidenza della Repubblica sottoposti al vaglio democratico dei militanti del Movimento 5 Stelle, tra magistrati, sceriffi anti-corruzione, difensori della Costituzione e padri nobili, spicca la presenza di Romano Prodi e Pierluigi Bersani.

Tra le 9 di stamattina e le 14 i grillini potranno mettere la crocetta virtuale nelle quirinarie digitali sul sito di Beppe Grillo scegliendo tra Raffaele Cantone, Nino Di Matteo, Ferdinando Imposimato, Elio Lannutti, Paolo Maddalena, Salvatore Settis e Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà, Lorenza Calrlassare (che però ha declinato) e appunto, a sorpresa l’ex presidente del Consiglio e l’ex segretario.

Figure degnissime in generale, praticamente impresentabili in particolare per M5S, almeno fino a qualche giorno fa. Mattia Feltri su La Stampa ha raccolto le dichiarazioni più insolenti, le accuse più infamanti, gli epiteti meno urbani che da Beppe Grillo in giù hanno accompagnato la legittima avversione politica contro “Alzheimer Prodi” e il “puttaniere” Gargamella Bersani. Di seguito un florilegio assortito.

Romano Prodi. «Valium», «Sembra che dica “ma guarda un po’ che mi prendo per il culo da solo”» (Grillo), «Impresentabile e irricevibile» (Ivan Della Valle), «Ha contribuito al fallimento» (Alessandro Di Battista).

Pierluigi Bersani. L’ex segretario Pd, peraltro dileggiato e quasi umiliato in diretta streaming, è stato oggetto di contumelie decisamente più pesanti. «Morto che parla», «stalker politico», «parassita», «mummia».

«Bersani sarà il responsabile del suicidio della Repubblica» (Grillo); «Bersani, Berlusconi, Monti e D’Alema sono i padri puttanieri che hanno governato per venti anni» (Grillo); «scudo fiscale, conflitto di interessi, distruzione del tessuto economico, debito pubblico. Ora però Bersani non ha più bisogno del Pdl, può vincere da solo» (Grillo); «Mps fa impallidire non solo Parmalat, ma anche il fallimento del Banco Ambrosiano, Bersani si dimetta. Craxi, in confronto, rubava le caramelle ai bambini» (Grillo); «Bersani e Berlusconi sono la stessa cosa» (Vito Crimi), «Bersani? Io con gli assassini non faccio nessun tipo di accordo, perché li considero gli autori della strage e del genocidio che sta avvenendo in questi ultimi anni in Campania» (Bartolomeo Pepe).

Published by
Warsamé Dini Casali