ROMA – Dopo Bartolomeo Pepe ora la sfiducia e promessa di espulsione dal Movimento 5 stelle arriva anche per la senatrice Serenella Fucksia. La sua colpa? Aver rilasciato un’intervista al Fatto Quotidiano in cui si schierava contro le espulsioni. Così il meetup di Fabriano, lo stesso che l’aveva eletta, l’ha sfiduciata.
“Il gruppo del MoVimento 5 Stelle Fabriano si dissocia in maniera netta e decisa dalle dichiarazioni e dall’atteggiamento tenuto dalla portavoce Serenella Fucksia”,
si legge in una nota diffusa dal gruppo locale di Fabriano dopo l’intervista della senatrice, riferisce Marta Serafini sul Corriere della Sera.
“Non saremo noi a chiedere la sua espulsione in quanto lei stessa ha avuto modo di affermare che ‘non sarò certo io a lasciare, al massimo mi faccio lasciare dagli altri’. Non saremo noi a darle questa soddisfazione. Deve essere però chiaro che da questo momento noi riteniamo che la Fucksia non possa essere considerata più una portavoce, concetto che comunque le è stato estraneo da sempre avendo fatto mancare totalmente il contatto con il territorio ed essendosi da sempre espressa unicamente su posizioni personali”.
Al Fatto Quotidiano la senatrice aveva detto:
“Basta parlare di espulsioni, di gossip, abbiamo già dato, concentriamoci sui contenuti. Paura di essere cacciata? Io voglio sentirmi libera di dire quello che penso e se qualcuno vuole mi può contraddire, oppure io e il M5s diventiamo inconciliabili”.
Queste le parole della Fucksia parlando di un altro collega messo al bando, Bartolomeo Pepe:
“Io sono contro tutte le espulsioni in generale, sono inclusiva per forma mentis. Bisogna confrontarsi, non può essere che tre al Senato e tre alla Camera decidano per tutti, o comanda chi fa parte di una Commissione, ma non ha le competenze in materia. Il problema non sono mica Grillo e Casaleggio, sono le persone senza sale in zucca, o hai dinanzi gente intellettualmente onesta e obiettiva, oppure con il fanatismo non si va da nessuna parte”.
L’ultima espulsione arriva mentre dopo un incontro tra gli ex M5s Francesco Campanella e Giovanni Favia si parla di “costruire un Movimento degrillizzato, fuori e dentro il Parlamento. Il sogno resta quello di un Movimento a 6 Stelle”.