ROMA – Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle peggio dei talebani. Si potrebbe tradurre così il pensiero di Laura Boldrini, oggetto quasi quotidiano degli insulti dei grillini. “Non vorrei che la Camera diventasse un ring. Pensavo di aver visto l’estremismo fondamentalista in Afghanistan al tempo dei talebani, evidentemente non avevo ancora visto tutto”. E calca la mano: “Non vorrei che l’assemblea della Camera diventasse luogo di confronto muscolare, un ring, non è quella la natura dell’aula parlamentare. Scadere negli insulti, nella provocazione non aiuta a ricucire con gli italiani”.
”Alla Camera, ha aggiunto Boldrini, credo che ci siano delle tensioni a volte assolutamente gratuite. Credo che i lavori vadano svolti nell’aula parlamentare con gli strumenti che la Costituzione offre. L’opposizione oggi ha degli strumenti e li ha nell’aula parlamentare. Chi sta dentro il Parlamento deve poter utilizzare al meglio quegli strumenti; chi sta fuori ha poi altri modi e strumenti di protesta”.
Boldrini ha sottolineato: ”Scadere negli insulti, nella provocazione non aiuta a ricucire con gli italiani. Gli italiani vogliono altro: che chi è in Parlamento produca leggi che vadano a favore del Paese, capaci di dare risposte al Paese, non gente che fa gesti eclatanti o che si lascia andare a manifestazioni che poi non hanno un impatto positivo”.
Diverse le accuse reciproche tra Boldrini e M5s nelle scorse settimane. L’ultimo scambio acceso giovedì 19 settembre, quando il deputato Alessandro di Battista, su Facebook, aveva bollato la Boldrini come “incompetente e arrogante”: “La Presidente Boldrini, mi piange il cuore a dirlo, appare sempre più inadeguata, incompetente, nervosa, di parte (riascoltate le sue parole quando mi sono ‘permesso’ di criticare il Pd e di chiedere che i ladri fossero sbattuti fuori dal Parlamento) e arrogante”, aveva scritto di Battista.