Il Capo dello Stato, rinnovando ai familiari delle vittime “i sentimenti di vicinanza e gratitudine di tutti gli italiani” e la sua “personale e solidale partecipazione”, ricorda che il generale Dalla Chiesa “servitore dello Stato di grande rigore civile e morale, da alto ufficiale e da prefetto della Repubblica pose costante impegno nell’azione di contrasto al terrorismo e alla mafia, adottando metodi investigativi atti a fronteggiare efficacemente l’espandersi di fenomeni criminali che andavano segnando tragicamente il nostro Paese”.
Napolitano sottolinea che “le sue capacità, il suo coraggio e la sua determinazione lo resero punto di riferimento della comunità nazionale, ma anche obiettivo della delinquenza mafiosa, che ne eseguì l’omicidio con modalità spietate nell’intento di provocare un diffuso stato di intimidazione”. Dal Quirinale, si osserva che “la sua morte contribuì, invece, a far crescere un ancora più ampio e diffuso moto di indignata e consapevole difesa di quei valori di giustizia, democrazia e libertà per i quali egli si era battuto anche a costo della vita”.