PALERMO – “Non possiamo escludere il ritorno alla violenza di stampo stragista”: è l’allarme lanciato dal presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato ne ha parlato nell’aula bunker di Palermo, dove si trovava per la commemorazione dei vent’anni dalla strage di Capaci che uccise Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta.
Napolitano ha incontrato i compagni di classe di Melissa Bassi, la ragazza di sedici anni morta nell’attentato all’istituto tecnico Morvillo-Falcone sabato 20 maggio. E ha indirettamente risposto ai dubbi del padre della ragazza sulla sorte degli autori dell’attentato: “Gli assassini di Melissa la pagheranno. Saranno assicurati alla giustizia”.
Il capo dello Stato nel suo discorso ha più volte ricordato la pericolosità delle diverse organizzazioni mafiose sottolineando che l’impegno a combatterle deve proseguire. Anche perché, ha aggiunto Napolitano, che la criminalità organizzata ”possa oggi anche tentare feroci ritorni alla violenza di stampo stragista e terroristico, non possiamo escluderlo. Un sollecito e serio svolgimento delle indagini sull’oscura, feroce azione criminale di Brindisi potrà fornirci elementi concreti di valutazione. Ma una cosa è certa: questi nemici del consorzio civile e di ogni regola di semplice umanità avranno la risposta che si meritano”.
Quindi, parlando davanti a studenti, magistrati, istituzioni e forze dell’ordine, ha detto: ”La mafia e le altre espressioni della criminalità organizzata restano un problema grave per la democrazia da perseguire con la più grande determinazione e tenacia” sulla strada dell’esempio di Falcone e Borsellino. “Sono stati commessi gravi errori sui procedimenti relativi a Via D’Amelio. Non si esiti a rimetterne in discussione le conclusioni. (…). Non ci facemmo intimidire, non lasciammo seminare paura e terrore né nel ’92 né in altre dure stagioni sconvolgenti; tantomeno cederemo ora”.
Il capo dello Stato ha anche toccato il tema della legge elettorale: “E’ indispensabile una nuova legge elettorale, ha detto, e un’autoriforma dei partiti. Garantire stabilità di governo e mettere in cantiere processi di riforma: questo deve essere nella fase attuale l’impegno più largamente condiviso e sostenuto”.
Rivolto poi ai giovani presenti ha detto loro: ”Scendete al più presto in campo, aprendo porte e finestre se vi si vuole tenere fuori, per rinnovare la politica e la società. L’Italia ne ha bisogno, l’Italia ve ne sarà grata”.
Sull’anniversario della strage di Capaci e su Falcone si è espresso anche l’ex ministro degli Interni Roberto Maroni, che ha scritto sul proprio profilo Facebook: ”A 20 anni dalla strage di Capaci voglio ricordare Giovanni Falcome con un pensiero commosso. Alle sue idee mi ero ispirato nella definizione delle nuove misure da me introdotte per aggredire i patrimoni mafiosi: oltre 25 miliardi di euro sottratti alla criminalità organizzata nei 3 anni e mezzo del mio mandato da Ministro dell’Interno. L’antimafia dei fatti, il miglior modo per onorare un grande Servitore della Giustizia e della Legalità”.